Il 29 febbraio il Ministero cinese degli Esteri ha tenuto una conferenza stampa regolare, durante la quale un giornalista ha posto una domanda riguardo al cosiddetto "acquisto cinese di dati sensibili di cittadini statunitensi" pubblicizzato dalla parte statunitense. A questo proposito, la portavoce del ministero, Mao Ning, ha affermato che gli Stati Uniti hanno generalizzato il concetto di sicurezza nazionale e vietato il flusso di dati verso altri paesi, tra cui la Cina, fatto che è ovviamente discriminatorio nei confronti di paesi specifici, e a cui la Cina si oppone fermamente.

Mao Ning ha sottolineato che il governo cinese ha sempre attribuito grande importanza alla protezione della privacy e della sicurezza dei dati e non ha mai richiesto, né richiederà, ad aziende o individui di raccogliere e fornirgli dati e informazioni di paesi stranieri in modi che violino le leggi locali. La portavoce ha chiesto agli Stati Uniti di smettere di calunniare e diffamare la Cina, di sostenere seriamente un ambiente imprenditoriale aperto, equo e non discriminatorio e di promuovere il flusso ordinato e libero dei dati globali.