Durante un consueto incontro con la stampa indetto il pomeriggio del 29 febbraio dal ministero della Difesa cinese, un giornalista ha chiesto: di recente a Kyushu e Okinawa, i marines americani e l’esercito di autodifesa giapponese hanno portato avanti un’esercitazione per simulare la conquista, l’occupazione e il ritiro dalle isole. Secondo delle analisi, si tratta di una dimostrazione della capacità di reazione dell'alleanza USA-Giappone nel contesto dell'aumento della presenza militare cinese nelle acque interessate. Inoltre, secondo quanto riportato, il Giappone sta studiando un piano per evacuare i residenti in risposta alla crisi nello Stretto di Taiwan, e sulla base delle previsioni dei funzionari giapponesi per la sicurezza marittima, in caso di guerra nello Stretto, anche in caso di un possibile blocco marittimo da parte dell'esercito della Cina continentale, potrebbero riversarsi in mare centinaia di imbarcazioni cariche di profughi provenienti da Taiwan. Qual è la posizione cinese in merito?

Il vice direttore dell’ufficio stampa e portavoce del ministero, Zhang Xiaogang, ha spiegato che la questione di Taiwan costituisce esclusivamente un affare interno della Cina. Pertanto, risolvere tale questione rientra esclusivamente negli affari interni cinesi, senza alcuna ingerenza esterna. Nella storia, il Giappone ha condotto una guerra di invasione contro la Cina e ha colonizzato Taiwan per mezzo secolo, commettendo innumerevoli crimini. Pertanto, ha una colpa criminale storica nei confronti del popolo cinese. Beijing esorta Tokyo a fare un profondo esame di coscienza riguardo alla sua storia di aggressione e a smettere di provocare controversie sulla questione di Taiwan, al fine di ottenere la fiducia dai paesi asiatici vicini e dalla comunità internazionale mediante azioni pratiche.