UE: disaccordo sull’utilizzo dei proventi dei capitali congelati della Banca centrale russa

2024-02-14 19:12:05

Il 12 dicembre, ora locale, il Consiglio dell'Unione europea ha approvato una risoluzione che impone alle istituzioni finanziarie dell'UE che detengono capitali della Banca centrale russa superiori a 1 milione di euro di calcolare separatamente i saldi dei fondi derivanti dalle sanzioni dell'UE e di contabilizzare separatamente i relativi proventi. Inoltre, tali istituzioni finanziarie non possono disporre dei proventi che ne derivano.

Secondo alti funzionari dell'UE, dopo l'attuazione di questa risoluzione, l'UE dovrebbe utilizzare i proventi generati dai capitali della Banca centrale russa per fornire sostegno finanziario all'Ucraina.

Tuttavia, diversi Stati membri dell'UE, tra cui la Germania, hanno messo in dubbio o si sono opposti a questo piano. Nel giugno del 2023, la Germania ha espresso la sua opposizione al piano e ha avvertito che un'azione affrettata potrebbe suscitare rischi legali o finanziari. Nel luglio del 2023, l'allora Ministro degli Esteri austriaco Alexander Schallenberg ha dichiarato che se l'UE decidesse di confiscare i beni russi congelati e di consegnarli all'Ucraina, dovrebbe accertarsi dell’esistenza di una chiara base legale, altrimenti sarebbe un "enorme passo indietro per l'UE, praticamente una vergogna".

In risposta all'approccio dell'UE, la Russia ha ripetutamente affermato che qualsiasi sequestro dei suoi beni da parte dei governi occidentali costituisce un furto ed è da considerarsi illegale ai sensi del diritto internazionale.

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