L'economia della Cina è in ripresa. Ed è sempre più il motore dell'economia globale

2024-02-04 15:19:42

È appena terminato un altro anno da record per l'economia cinese. Il 2023 della Cina si è infatti concluso con una crescita superiore agli obiettivi previsti, facendo registrare un pil pari a 126058,2 miliardi di yuan (circa 17.700 miliardi di dollari), con un incoraggiante +5,2% rispetto al 2022 e un forte impulso offerto al sistema economico globale.

Con l’avvicinarsi dell’Anno del Dragone, e con l'avvento del Capodanno cinese, la Cina continuerà inoltre a liberare il suo potenziale di consumo, facilitando le attività di shopping - sia online che offline – e dando un forte impulso alla ripresa economica globale. Basta fare un paio di esempi. Secondo i dati di Vipshop, il principale discount online cinese, il volume delle vendite di abbigliamento China-chic con il tema dell'Anno del Drago è aumentato del 120% nella prima settimana dopo l'inizio della stagione dello shopping rispetto alla settimana precedente. I dati della piattaforma di e-commerce Meituan, invece, hanno mostrato che a partire dal 21 gennaio le prenotazioni di Capodanno nei ristoranti sono aumentate di più di tre volte rispetto al 2023. Allo stesso tempo, tra le ultime tendenze cinesi Pechino ha posto l’accento sul consumo digitale e promuove i prodotti 3C (computer, elettronica di consumo e comunicazione), mentre Shanghai punta ad attività promozionali con particolare attenzione al consumo legato alla salute. Dal momento che l'economia della Cina è strettamente interconnessa a quella internazionale, ogni miglioramento registrato sul mercato cinese porterà benefici anche ai mercati globali. 

In ogni caso, nel 2023 il tasso di crescita è stato superiore all'obiettivo annuale del governo di circa il 5% e ha superato l'aumento del 3% del 2022. Il tutto nonostante le sfide interne e le tensioni geopolitiche esterne. Nello specifico, l'Ufficio per l'informazione del Consiglio di Stato cinese ha tenuto una conferenza stampa per fissare i risultati conseguiti dall'economia nazionale nel corso del 2023. I dati diffusi da Pechino ci consentono di fare molteplici riflessioni a partire, come anticipato, da un pil superiore ad ogni aspettativa, per poi proseguire con i prezzi al consumo (CPI) per l'intero anno aumentati dello 0,2%, e una produzione nazionale totale di cereali che ha raggiunto i 695,41 milioni di tonnellate, con un incremento di 8,88 milioni di tonnellate, ovvero il 3% in più rispetto al 2022. 

Numeri e confronti che servono a sottolineare il reale stato di salute del gigante asiatico, a smentire varie analisi apparse sui media occidentali e a rimarcare per l'ennesima volta il fondamentale ruolo svolto dalla Repubblica Popolare Cinese ai fini dello sviluppo globale. In merito a quest'ultimo punto, ricordiamo che, come seconda economia del pianeta, negli ultimi anni il contributo della Cina alla crescita economica mondiale si è mantenuto saldo intorno al 30%. “Il mercato cinese, con il suo ampio spazio e la sua crescente capacità svolgerà sicuramente un ruolo importante nell'aumentare la domanda aggregata globale. La Cina si aprirà incessantemente al mondo esterno, in modo che il mondo possa condividere le opportunità della Cina e svilupparsi insieme ad altri Paesi”, ha del resto fatto notare Mao Ning, portavoce del ministero degli Esteri cinese. 

I dati condivisi dalle autorità cinesi mostrano che l'economia del Paese sta rafforzando la sua tendenza al rialzo, e raccontano quindi quanto la Cina rappresenti una grande opportunità per il mondo degli affari. Accanto a un pil, come detto, in crescita, ci sono da segnalare altri traguardi rilevanti, come l'aumento del pil pro capite (+5,4%) e degli investimenti in capitale fisso (+3 %), oltre alla diminuzione del tasso di disoccupazione urbano (- 0,4 punti percentuali). In tutto questo, vale la pena rimarcare il fatto che l'economia mondiale si è trovata in una situazione di stallo, e che il Fondo Monetario Internazionale aveva previsto un tasso di crescita economica globale del +3% nel 2023. La Cina ha dunque fatto meglio del previsto, anche sul fronte dei consumi. Già, perché mentre la domanda aggregata globale vacilla, lo scorso anno i consumi cinesi sono stati un motore di crescita significativo, con le vendite al dettaglio di beni di consumo in aumento del 7,2% su base annua per un valore di oltre 47 trilioni di yuan. Il settore dei servizi ha invece visto la sua produzione a valore aggiunto aumentare del 5,8% rispetto a un anno fa, rappresentando il 54,6% del pil. 

Più in generale, nei prossimi 12 mesi lo sviluppo economico della Cina sarà sostenuto da varie condizioni favorevoli, tra cui un solido slancio economico e una forte resilienza, affiancate dall'attuazione di graduali riforme e aperture volte a connettere il Paese con il resto del mondo per rafforzare una cooperazione di mutuo vantaggio. In un contesto di pressione al ribasso sugli IDE globali, da gennaio a novembre dello scorso anno le nuove imprese ad investimento estero in Cina sono cresciute del 36,2% su base annua, a ulteriore conferma di come la nazione asiatica non sia più la “fabbrica del mondo” ma un polo innovativo capace di trainare lo sviluppo mondiale. Le previsioni sono insomma rosee, e la Cina è sempre più un'opportunità da cogliere al volo. Per i governi occidentali ma anche per le aziende che intendono espandersi nel maxi mercato cinese. 


L'autore Fabio Massimo Parenti è professore associato di studi internazionali 

e Ph.D. in Geopolitica e Geoeconomia

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