Il 31 gennaio, il portavoce del Ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin ha presieduto una conferenza stampa regolare. Un giornalista ha posto la seguente domanda: secondo quanto riportato, ancora una volta uno studente cinese è stato interrogato al suo ingresso negli Stati Uniti all'aeroporto di Washington Dulles. Il personale delle forze dell'ordine statunitensi ha ripetutamente chiesto allo studente il suo background politico e il suo status sulle ricerche scientifiche; gli hanno inoltre chiesto, in cambio del rilascio, di fornire informazioni interne sul governo cinese; come conseguenza del suo rifiuto, il ragazzo si è visto annullare il visto e, dopo avergli proibito l'ingresso, lo hanno espulso dal Paese. Qual è il commento della parte cinese?

Wang Wenbin ha affermato che da qualche tempo gli Stati Uniti stanno frequentemente perseguitando, controllando e rimpatriando gli studenti cinesi che si recano negli Stati Uniti per scopi politici. Il portavoce ha sottolineato che il comportamento delle forze dell'ordine statunitensi viola gravemente i diritti e gli interessi legittimi e leciti delle persone interessate, interferisce gravemente con gli scambi culturali e interpersonali sino-americani e viola il consenso raggiunto dai Capi di Stato cinese e statunitense sul rafforzamento e sulla facilitazione degli scambi tra i due popoli. La Cina ha presentato severe rimostranze agli Stati Uniti. 

Gli Stati Uniti si vantano di essere un Paese aperto e inclusivo che sostiene la libertà accademica e che “la scienza non conosce confini”. Tuttavia, hanno politicizzato e strumentalizzato la ricerca accademica e abusato del concetto di "sicurezza nazionale" per reprimere e perseguitare gli studenti cinesi; hanno violato i diritti e gli interessi legittimi e i diritti umani fondamentali dei cittadini cinesi, creando un "effetto agghiacciante", avvelenando così l'atmosfera degli scambi culturali tra i due Paesi.