Uno sguardo allo scenario internazionale del 2023, le aspettative per il 2024. Buon Anno nuovo!

2023-12-27 19:56:43

In prossimità della fine del 2023 abbiamo bisogno di ricordare lo scenario internazionale dell’ultimo anno e poi, accogliendo il 2024, quali saranno le nostre aspettative. Ecco qui una finestra aperta.

Storicamente in un solo anno, si sono sovrapposte contemporaneamente due conflitti regionali.

Da un lato, in Medio Oriente, il nuovo round del conflitto israelo-palestinese nella Striscia di Gaza si trascina da oltre 80 giorni e ha già causato più di 20mila vittime, tra cui un gran numero di donne e bambini, generando ripercussioni mai viste prima sull’ordine internazionale; in particolare, nell’ultimo mese, si sono verificati nel Mar Rosso numerosi attacchi, che stanno facendo salire fortemente i costi delle polizze per assicurare le portacontainer che trànsitano nell'area, e minacciando la stabilità della supply chain internazionale.

Dall’altro lato, la crisi ucraina, iniziata nel febbraio 2022 e quasi arrivata alla fine del suo secondo anno, non solo ha esteso le proprie fiamme in Ucraina e in Russia, ma ha anche coinvolto profondamente l’Europa e gli Stati Uniti, costretti a supportare economicamente e militarmente il loro alleato ucraino, e ha inasprito la tensione in tutta la comunità internazionale.

I due conflitti in questione, oltre a provocare gravi perdite umane, hanno colpito in modo ancora più pesante l’economia globale. In aggiunta agli effetti lasciati dalla pandemia, nel 2023 la crescita economica mondiale ha continuato a rallentare. Anche se i passi per favorire la ripresa economica sono differenti da Paese a Paese, tutti hanno comunque dovuto affrontare diverse sfide.

Parliamo anzitutto della Cina: organismi internazionali quali IMF e OECD hanno recentemente rivisto nuovamente al rialzo le previsioni del tasso di crescita economica cinese nel 2023; l’IMF ha addirittura rialzato la propria previsione dal 5% al 5,4%, e ha previsto che in quest’anno la Cina contribuirà per circa un terzo alle dinamiche di crescita economica globale. Tuttavia, considerando le incertezze apportate dall’economia mondiale, il paese asiatico dovrà probabilmente ancora adottare iniziative di stimolo economico, risolvendo alcune sfide e difficoltà rilevanti.

Negli Stati Uniti l’inflazione ha raggiunto il massimo degli ultimi 40 anni a causa dalla sospensione della supply chain internazionale portata dalla pandemia e dalla crisi ucraina. Sempre nel 2023 siamo stati testimoni della bancarotta della Silicon Valley Bank, che ha anche causato una crisi bancaria negli USA. Quest’anno gli Stati Uniti sono stati inoltre a rischio default, e solo all’ultimo minuto il presidente, Joe Biden, ha raggiunto un accordo con lo speaker del Congresso, Kevin McCarthy, sul tema del tetto del debito, mettendo temporaneamente in salvo la prima economia del mondo, per la quale però i rischi esisteranno anche nel futuro.

In Europa la crisi energetica, nell’ultimo anno, ha continuato ad aggravarsi, sempre a causa della crisi ucraina e delle conseguenti sanzioni Ue alla Russia. Anche se l’Unione europea ha adottato una serie di misure per affrontare la crisi, i risultati non sono ancora molto chiari.

Nel 2023 il Giappone ha commesso un grave errore non solo ai danni di tutta l’umanità e dell’ambiente oceanico, ma influenzando direttamente anche le future generazioni. A partire dal 24 agosto, la centrale giapponese di Fukushima ha dato inizio a un ciclo di sversamenti di acque contaminate radioattive nell’oceano pacifico; fino ad oggi si sono susseguiti tre round, per un totale di oltre 23mila tonnellate di acque immesse nell’oceano.

Ovviamente nella nostra vita non ci sono solo episodi negativi nel 2023, dopo aver affrontato una serie di problemi in ambito politico, commerciale, tecnico-scientifico ecc., in occasione del Vertice Apec di San Francisco, i due capi di Stato di Cina e Usa sono finalmente riusciti a concretizzare l’incontro dell’anno, in conformità con le aspettative di tutta la comunità internazionale non solo  per quanto riguarda le relazioni tra le prime due economie del mondo, ma anche per i loro effetti su  tutto l’ordine internazionale. Si spera che questa buona tendenza possa andare avanti nel 2024, consentendo al mondo intero di vivere armoniosamente in pace, con stabilità e crescita globale.

Dopo aver celebrato il suo primo decennale, la costruzione congiunta della “Belt and Road Initiative”, proposta dalla Cina, ha celebrato il 2023 con risultati salienti insieme a oltre 150 paesi e 30 organizzazioni internazionali. Tale iniziativa ha portato, e continuerà ancora a portare nei prossimi decenni, una crescita congiunta non solo per la Cina, ma anche per tutti i Paesi coinvolti, con dei risultati vantaggiosi per tutti. Credo che proprio queste crescita e prosperità comune siano il successo più significativa della BRI.

Teoricamente in quest’anno si sono tenuti o verificati anche altri importanti eventi o episòdi che non possiamo dimenticare, come il Vertice BRICS in Sudafrica e l’allargamento ufficiale del gruppo, la lotta al cambiamento climatico in occasione della COP28, i forti terremoti avvenuti in Turchia, Marocco, Afghanistan e ultimamente nel Gansu, in Cina, ecc., fino al lancio di ChatGPT, alla guida del futuro e all’intelligenza artificiale.

E nel 2024 dobbiamo ricordare gli episodi storici di quest’anno, provando ad affrontare qualsiasi cambiamento o imprevisto con ottimismo, perché siamo molto fortunati a poter vivere su questa terra, e dobbiamo nutrire gratitudine per il mondo. Cogliendo di nuovo quest’occasione, vi auguro un felice 2024!

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