【Gocce della cultura】Alcune curiosità sul solstizio d’inverno

2023-12-22 10:54:33

Quest’anno il solstizio d’inverno, Dongzhi in cinese, cade il 22 dicembre. Ricca di connotazioni sia naturali che culturali, è una ricorrenza importante tra tutti i ventiquattro termini solari del calendario cinese, ed è anche una festa tradizionale cinese e si dice spesso che “il Solstizio d'inverno è importante quanto il Capodanno”. Già all’epoca delle Primavere e degli Autunni, oltre 2500 anni fa, era stato determinato il momento del solstizio d'inverno, che cade generalmente tra il 21 e il 23 dicembre del calendario gregoriano.

In lingua cinese il “zhi” di “dongzhi” (solstizio d’inverno) significa punto d’arrivo ed estremità. Questo non vuol dire che la temperatura quel giorno tocchi il minimo, in quanto indica in realtà la posizione dell’orbita della terra intorno al sole. Il solstizio d'inverno è l’inizio del “ritorno del sole”, dato che da questo momento l’altezza del sole via via aumenta, e le ore di luce durante la giornata aumentano di giorno in giorno. Il solstizio d'inverno segna la “nuova nascita” del sole e l’inizio di un nuovo ciclo del movimento del sole, pertanto gli antichi lo consideravano un “giorno fortunato”. Secondo le antiche registrazioni, a partire dal giorno del solstizio d’inverno l’imperatore ascoltava la musica coi ministri per 5 giorni, mentre anche in casa la gente comune suonava degli strumenti musicali. Quel giorno l’imperatore invitava sapienti che conoscevano l’astronomia e il calendario per verificarli, mentre si tenevano anche sacrifici al Cielo.

Nell’antichità, il giorno del solstizio d’inverno vigeva l’abitudine di “festeggiare l’inverno”, con scene di grande animazione. All’alba la gente si alzava molto presto, e piccoli e grandi si vestivano con ricercatezza, scambiandosi visite ed auguri. Il solstizio d’inverno a livello popolare è anche chiamato “jiaojiu”, in quanto a partire da allora si comincia a “contare i nove”, nove giorni rappresentando un “nove”. I primi nove giorni sono chiamati “primo nove”, e il giorno del solstizio d’inverno è il primo giorno del “primo nove”. I secondi nove giorni sono chiamati “secondo nove”. Per analogia, esistono in totale nove “nove”, e dopo 81 giorni “sbocciano i fiori di pesco” e il clima comincia a intiepidirsi. A livello popolare è diffuso un canto folcloristico che descrive immaginosamente le leggi del cambiamento del clima sin dal solstizio d’inverno: “Nel primo e secondo nove non si estraggono le mani dalle maniche; nel terzo e quarto gatti e cani gelano di freddo; nel quinto e sesto i salici cominciano a germinare; nel settimo il ghiaccio del fiume comincia a fondere; nell’ ottavo le oche selvatiche fanno ritorno; nel nono il freddo ha fine, arriva la primavera e i fiori sbocciano.”

A livello popolare vige anche l’abitudine di dipingere “I nove nove che scacciano il freddo” a partire dal giorno del solstizio d’inverno. Si dipinge prima di tutto un ramo di fiori di susino non colorati, con in totale 81 petali che rappresentano gli 81 giorni dal solstizio d’inverno. A partire dal giorno del solstizio, si colora ogni giorno un petalo, fino a che tutti risultino colorati, segno dell’arrivo della primavera. Alcuni colorano i petali con un’attenzione speciale, ossia in caso di tempo nuvoloso la parte superiore, di sereno la parte inferiore, di vento la sinistra, di pioggia la destra e di neve la parte centrale. Così col passare degli 81 giorni il dipinto diventa un’interessante tavola di statistica meteorologica.

Per evidenziare le caratteristiche climatiche del solstizio d'inverno, gli antichi dividevano il ciclo del solstizio d’inverno in tre stagioni, ognuna della durata di cinque giorni: durante la prima i lombrichi sono ancora raggomitolati nel terreno; durante la seconda le alci perdono i loro palchi; durante la terza, poiché il punto di irradiazione diretta del sole torna a nord e dopo il solstizio d'inverno l'altitudine del sole aumenta e il giorno si allunga via via, in questo periodo l'acqua delle sorgenti in montagna può scorrere ed essere calda.

Il Solstizio d’inverno segna l’ingresso nel periodo in cui si “contano i giorni freddi”. Dopo nove periodi di “nove giorni”, cioè ottantuno giorni, la natura si risveglia dal lungo letargo invernale e cominciano le attività di aratura primaverile del nuovo anno.


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