Il 4 novembre, in occasione dell’apertura della sesta edizione del CIIE, la prima grande nave da crociera prodotta in Cina, la Adora Magic City, è stata ufficialmente varata, segnando l’emergere della Cina come paese in grado di costruire contemporaneamente portaerei, grandi navi metaniere e navi da crociera di grandi dimensioni, nonché il quinto paese al mondo ad avere la capacità di costruire grandi navi da crociera, dopo Germania, Francia, Italia e Finlandia.

La prima grande nave da crociera prodotta in Cina ha una stazza lorda totale di 135.500 tonnellate, per una lunghezza di 323,6 metri, 37,2 metri di larghezza, e un'altezza massima di 72,2 metri. L’imbarcazione dispone di un totale di 20 ponti e 2.125 cabine, in grado di trasportare 5.246 passeggeri. L'area pubblica ha superficie di 40000 metri quadrati su 16 piani, ed è equivalente a quasi 6 campi da calcio standard. Grazie a una collaborazione con Shanghai Telecom, sarà anche la prima nave da crociera ad essere coperta da una rete 5G.

La nascita dell’Adora Magic City è stata strettamente legata al CIIE. Proprio cinque anni fa, alla prima edizione della CIIE, il China Shipbuilding Group ha firmato un contratto di costruzione navale con partner internazionali, impegnandosi a consegnare l’imbarcazione cinque anni più tardi, proprio durante la CIIE. Da allora, la China Shipbuilding Cruises ha cominciato il viaggio che ha portato alla produzione nazionale della prima grande nave da crociera, promuovendo in particolare la collaborazione nei settori tecnologico e delle risorse umane con il gruppo italiano Fincantieri. La produzione della nave e l'arredamento degli spazi interni hanno coinvolto Fincantieri e anche altre aziende italiane, altro esempio della complementarietà delle economie cinese e italiana.

Basandosi su piattaforme come la CIIE e l’Expo dei beni di consumo di Hainan, diversi prodotti italiani di alta qualità sono entrati in Cina. Oltre alla prima grande nave da crociera prodotta, entrambe le parti hanno firmato accordi di cooperazione nel mercato dei terzi. La Cina non vede l'ora di cogliere l'occasione per approfondire ulteriormente la cooperazione, le relazioni commerciali e quelle di investimento.