BRI, collante per un mondo prospero di mutuo vantaggio

2023-10-19 18:31:14

"Durante gli ultimi dieci anni abbiamo continuato ad impegnarci in questa missione fondante. Grazie ai nostri sforzi congiunti, la cooperazione internazionale Belt and Road è decollata, cresciuta velocemente e ha prodotto risultati fruttuosi".

Con queste parole, tra le altre, si è espresso il presidente Xi Jinping nelle prime battute dell'atteso discorso inaugurale del 3° Forum Belt and Road per la Cooperazione Internazionale, in corso di svolgimento a Pechino, alla presenza di oltre 4.000 delegati in rappresentanza di 151 Paesi e 41 organizzazioni internazionali. Sebbene passato quasi inosservato nei Paesi occidentali, l'evento, giunto alla sua terza edizione, dopo quella d'esordio del 2017 e la successiva nel 2019, ha calamitato l'attenzione di numerosi capi di stato, di governo e ministri del mondo.

A dieci anni dall'avvio dell'Iniziativa Belt and Road (BRI), lanciata nella capitale kazaka Astana nel settembre del 2013, per Pechino è giunto il momento di stilare un primo bilancio per comprendere come sono andate le cose e come potrebbero evolvere nell'immediato futuro.

"La BRI, traendo ispirazione dall'antica Via della Seta e concentrandosi sul rafforzamento della connettività, punta a migliorare la politica, le infrastrutture, il commercio, la finanza e la connettività people-to-people, imprimere un nuovo stimolo all'economia globale, creare nuove opportunità per lo sviluppo globale e costruire una nuova piattaforma per la cooperazione economica internazionale", ha sottolineato Xi ai numerosi leader e delegati stranieri, ricordando la grande estensione dell'iniziativa, che include un immenso spazio compreso tra Europa, Asia, Africa e America Latina.

Nel corso di questi anni - come ricordato dal capo di stato cinese - più di 150 Paesi ed oltre 30 organizzazioni internazionali hanno siglato documenti di cooperazione nell'ambito della BRI, stimolando, tra le altre cose, la costituzione di più di 20 piattaforme multilaterali specifiche. Agendo sotto le insegne del principio "pianificare insieme, costruire insieme e trarre beneficio insieme", Xi ha spiegato come l'idea di una cooperazione aperta, green e trasparente abbia progressivamente caratterizzato la BRI nel suo passaggio verso un paradigma di sviluppo imperniato sul concetto di "alta qualità".

Pechino ha voluto in primis concentrarsi sulle infrastrutture, vero fiore all'occhiello degli investimenti sia interni che esteri del Paese. "Ci siamo sforzati di realizzare una rete globale di connettività fatta di corridoi economici, rotte di trasporto internazionale, arterie informatiche, ferrovie, strade, aeroporti, porti, gasdotti, oleodotti e reti elettriche", ha evidenziato con soddisfazione Xi, descrivendo treni, aerei, navi e veicoli nelle vesti di moderne versioni dei cammelli e dei velieri del passato, ma ponendo l'accento anche sul grande potenziale delle infrastrutture digitali: "Coprendo la terra, l'oceano, il cielo e la rete Internet, questo network ha potenziato il flusso di beni, capitali, tecnologie e risorse umane tra i Paesi coinvolti e iniettato nuova linfa nella millenaria Via della Seta nella nuova era".

In secondo luogo, ma non certo per importanza, Xi ha sottolineato il ruolo strategico dell'approvvigionamento energetico, fattore di sicurezza e stabilità per tutti i Paesi, importatori ed esportatori, e la necessità di approfondire ed esplorare le opportunità concesse dalle diverse tipologie di fonti, quelle rinnovabili, come l'idroelettrico, l'eolico e il solare, e quelle tradizionali, come il petrolio e il gas. Ovviamente con un duplice obiettivo: da un lato scongiurare i colli di bottiglia provocati dalle carenze di energia, dall'altro realizzare il sogno coltivato dai Paesi emergenti di poter costruire un modello di sviluppo verde e a basso impatto carbonico.

 

"Abbiamo imparato che l'umanità è una comunità dal futuro condiviso", ha detto Xi, rimarcando un concetto-chiave della sua teoria di governance, fondato sulla consapevolezza che la Cina può prosperare soltanto se prospera anche il pianeta nella sua interezza e viceversa. "Attraverso la cooperazione Belt and Road, la Cina sta schiudendo sempre di più le sue porte al mondo, con le sue regioni interne in procinto di trasformarsi da 'terzini' ad 'attaccanti', mentre le regioni costiere stanno scalando nuove vette nel loro percorso di apertura", ha spiegato il presidente cinese, ricorrendo ad un'immagine mutuata dal gergo calcistico, sport di cui è molto appassionato.

Non semplicemente 'attaccanti', verrebbe da aggiungere, ma veri e propri 'attaccanti di sfondamento', considerando il crescente ruolo di hub globali quali Chongqing e Chengdu. Anche grazie al crescente contributo di queste ed altre realtà della Cina occidentale, infatti, è possibile affermare che, mutuando le parole dello stesso Xi, il mercato cinese è diventato ancor più strettamente integrato con il mercato globale, tanto da fare del Paese asiatico il principale partner commerciale di oltre 140 tra Paesi e territori nel mondo e la prima fonte di investimenti per numerosi Paesi.

 "Sia gli investimenti cinesi all'estero che gli investimenti esteri in Cina hanno aumentato l'amicizia, la cooperazione, la fiducia e la speranza", ha osservato Xi a questo proposito, agganciandosi al tema, caro a Pechino, della cooperazione win-win, cioè contrassegnata dal reciproco vantaggio. "Quando i Paesi abbracciano la cooperazione ed agiscono in concerto, un abisso profondo può trasformarsi in un'arteria, Paesi senza sbocco al mare possono diventare collegati al mare ed un luogo di sottosviluppo può diventare una terra di prosperità", ha proseguito.

Lo spirito di pace e collaborazione, l'apertura, l'inclusività, l'apprendimento vicendevole e i benefici reciproci che hanno contraddistinto per secoli la Via della Seta rappresentano, secondo Xi, la principale fonte di forza per la cooperazione Belt and Road: "Una volta dissi che i pionieri delle antiche rotte della Via della Seta non si ritagliarono un posto nella storia in quanto conquistatori con navi da guerra, armi, cavalli e spade ma vengono ricordati come emissari amichevoli alla guida di carovane di cammelli e velieri carichi di merci".

I potenti cambiamenti dello scenario internazionale pongono il Dragone di fronte a concreti fattori di rischio ma soprattutto a nuove opportunità. "La Cina sta cercando di trasformarsi in un Paese più forte e di ringiovanire la nazione in tutti gli ambiti perseguendo la modernizzazione cinese", ha asserito Xi, ma questo percorso non può compiersi in modo stagno: "La modernizzazione che stiamo perseguendo non è per la Cina da sola, ma per tutti i Paesi in via di sviluppo grazie ai nostri sforzi congiunti". È dunque giunto il momento di elevare la cooperazione Belt and Road ad un livello superiore, una "nuova fase di sviluppo ad alta qualità", che ha spinto Pechino a fissare otto nuovi grandi obiettivi:

 

1.  Costruire una rete di connettività Belt and Road multidimensionale, per quanto riguarda le nuove rotte logistiche lungo il Continente eurasiatico;

2.  Sostenere un'economia mondiale aperta, con la creazione di nuove zone-pilota per la cooperazione e-commerce nell'ambito della BRI;

3.  Promuovere la cooperazione pratica nell'ambito del finanziamento dei programmi di sostentamento e assistenza, coinvolgendo China Development Bank ed Export-Import Bank of China, oltre al Silk Road Fund;

4.  Promuovere lo sviluppo green, continuando ad approfondire la cooperazione in settori quali le infrastrutture sostenibili, l'energia pulita e i trasporti ad impatto zero, nonché supportando la BRI International Green Development Coalition;

5.  Promuovere l'innovazione scientifica e tecnologica attraverso il proseguimento dell'attuazione del Belt and Road Science, Technology and Innovation Cooperation Action Plan e l'aumento, entro i prossimi cinque anni, sino a 100 unità del numero di laboratori realizzati congiuntamente con altre parti;

6.  Supportare gli scambi people-to-people, sfruttando iniziative come il Forum di Liangzhu, pensato per rafforzare il dialogo di civiltà con i Paesi partner della BRI, ma anche altri festival teatrali, artistici, musicali ed iniziative turistico-culturali congiunte;

7.  Promuovere una cooperazione Belt and Road basata sull'integrità;

8.  Rafforzare l'architettura istituzionale per la cooperazione internazionale Belt and Road, realizzando piattaforme multilaterali in settori portanti quali energia, fiscalità, finanza, sviluppo sostenibile, riduzione del rischio da calamità, lotta alla corruzione, think-tank, media, cultura ed altri ancora.

 L'autore Fabio Massimo Parenti è professore associato di studi internazionali e Ph.D. in Geopolitica e Geoeconomia

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