In un intervento fatto durante il 54° Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, il rappresentante cinese ha denunciato e criticato  le violazioni dei diritti delle popolazioni indigene commesse da Stati Uniti, Canada, Australia e altri Paesi occidentali.

Per il rappresentante cinese, i Paesi sopraccitati hanno storicamente saccheggiato la terra e le risorse dei popoli indigeni, hanno compiuto brutali atti di schiavitù, uccisioni di massa e persino genocidi (inclusi quelli culturali) e stanno tuttora adottando politiche e leggi discriminatorie che violano in modo sistematico e grave i diritti umani fondamentali dei popoli indigeni, compresa la loro partecipazione politica ed economica, le loro società, cultura e sviluppo. Questi Paesi si ritengono tuttavia detentori della verità sui diritti umani, producendo e diffondendo disinformazione atta a diffamare gli altri Paesi, al fine di scaricare su altri le proprie responsabilità.

Il rappresentante della Cina ha esortato quindi i Paesi in questione a riconoscere i propri reati in materia di diritti umani, ad assumersi le proprie responsabilità storiche e ad adempiere ai propri obblighi in materia di diritti umani, intraprendendo azioni concrete per garantire un effettivo rispetto dei diritti dei popoli indigeni.