Il 20 settembre il Ministero cinese della Sicurezza dello Stato ha pubblicato l’articolo “Rivelazione degli spregevoli mezzi dello spionaggio pervasivo dei dipartimenti d’intelligence statunitensi” per illustrare lo status degli atti di cyber-spionaggio effettuati dagli USA ai danni della Cina. Rispondendo ad una domanda a tale proposito, il portavoce del Ministero cinese degli Esteri, Wang Wenbin, ha affermato durante la conferenza stampa di routine tenutasi il 25 settembre, che la Cina condanna il comportamento irresponsabile del governo degli USA. I fatti hanno ancora una volta provato che il governo degli Stati Uniti ha utilizzato ogni approccio per portare avanti attività di spionaggio che hanno causato enormi rischi alla sicurezza informatica della Cina, da un lato, e, dall’altro, ha fabbricato e diffuso false informazioni su “attacchi hacker cinesi”; la tipica e ipocrita manipolazione politica USA.
Si fa notare che il rapporto in questione ha rivelato che sin dal 2009 il governo statunitense ha portato avanti attività di spionaggio informatico ai danni di Huawei. Per molto tempo gli Stati Uniti hanno represso Huawei e altre imprese hi-tech cinesi con la scusa della "sicurezza nazionale". Il rapporto mostra che anche in termini di “furti informatici", il governo degli Stati Uniti non ha trovato nessuna "prova". Ciò rivela pienamente la semplice verità che il motivo della soppressione delle attività delle società cinesi non era la cosiddetta "sicurezza nazionale", ma che quando il governo degli Stati Uniti non è in grado di prevalere nella normale concorrenza, si avvale di mezzi illegali e ingiusti per ostacolare lo sviluppo delle imprese cinesi.