Cina ed Europa: un approccio comune per migliorare concetti e pratiche sui diritti umani

2023-09-22 11:10:22

Lo scopo del seminario sui diritti umani Cina-Europa 2023, tenutosi a Roma lo scorso 20 settembre ed incentrato sul tema "Modernizzazione e diversità delle civiltà dei diritti umani", è stato quello di mettere in contatto, e quindi in dialogo tra loro, due spazi diversi di civilizzazione per arrivare ad un minimo comune denominatore sul tema dei diritti umani.

All’evento hanno partecipato oltre cento ospiti, compresi esperti e studiosi del settore, insieme a funzionari governativi, parlamentari, rappresentanti di partiti politici e organizzazioni sociali provenienti da Cina, Italia, Grecia, Regno Unito, Stati Uniti, Germania e altri Paesi. I presenti si sono scambiati le loro opinioni nel tentativo di giungere a posizioni condivise sul concetto dei diritti umani. In tal modo, affiancando il bagaglio culturale europeo a quello cinese, è stato possibile individuare i punti in comune tra le parti per proporre un approccio condiviso, tanto per il presente quanto per il futuro dell’umanità.

“È importante mettere a confronto esperienze diverse per sfatare luoghi comuni che continuano ad imperversare ogni volta che si parla delle politiche attuate dalla Cina sul rispetto e sull’implementazione dei diritti umani”, ha spiegato Fabio Marcelli, giurista internazionale, intervenuto al seminario insieme ad altri personaggi di rilievo, come il professor Oliviero Diliberto, l’ambasciatore cinese in Italia, Jia Guide, e il presidente della Società cinese per gli studi sui diritti umani, Padma Choling. Organizzare eventi del genere è fondamentale, non solo per conoscere meglio il modus operandi cinese su come migliorare concetti e pratiche sul tema dei diritti umani, ma anche per parlarne senza pregiudizi di sorta. Gli ospiti cinesi, ad esempio, hanno portato contributi informativi su come funziona la democrazia in Cina, all’apparenza un paradosso se utilizziamo la lente valoriale propinata dai media occidentali, o sulla rilevanza dei diritti ambientali, inteso come il diritto dei cittadini ad essere informati e consultati sui progetti ad impatto ambientale. Sono inoltre state affrontate questioni prettamente storiche e filosofiche, come l’analisi delle diverse radici culturali dei diritti umani: il pensiero di Mencio e Confucio per la Cina, il diritto romano e la cultura occidentale per quanto concerne l’Europa.

Dal punto di vista cinese, emergono continuamente proposte e analisi ben precise su come migliorare il concetto dei diritti umani. Tuttavia, migliorare significa pianificare, agire e non imporre una prospettiva sulle altre. Nell’ottica della Cina, si parte da un punto acquisito nel piano del diritto internazionale, ovvero l’unità dei diritti umani. Detto altrimenti, non ha senso contrapporre - come si è fatto a lungo, specialmente in Occidente - i diritti politici e civili da una parte, e i diritti economici e culturali dall’altra. I diritti umani sono un unicum, ed è impensabile godere dei primi senza i secondi, anche perché una persona affamata, o priva di istruzione o di salute, non può esercitare alcun diritto civile o politico.

Spesso ci dimentichiamo di questo aspetto che, al contrario, è tenuto in stretta considerazione dai cinesi, per i quali l’unità dei diritti umani deve essere estesa a tutte le dimensioni della convivenza civile. La Cina evidenzia le conquiste realizzate adottando tale approccio, che le ha consentito di togliere centinaia di milioni di persone dalla povertà, fornire istruzione e benessere alla sua popolazione e aiutare anche altre nazioni e ragioni. In che modo? Mettendo in atto politiche di cooperazione con Paesi dell’Africa, dell’America Latina e dell’Asia, facendosi trovare pronta per sostenere i cosiddetti Paesi in via di sviluppo. Ecco quindi la grande lezione di fondo del seminario: i diversi Paesi del mondo dovrebbero promuovere lo sviluppo positivo della governance globale dei diritti umani, attraverso la solidarietà e la cooperazione, nonché favorire lo sviluppo di tutte le persone nel processo di modernizzazione e promuovere la diverse prospettive geostoriche, attraverso gli scambi e la comprensione reciproca. I diritti umani sono infatti uno dei pilastri della comunità umana dal futuro condiviso.

L'autore Fabio Massimo Parenti è professore associato di studi internazionali e Ph.D. in Geopolitica e Geoeconomia

Our Privacy Statement & Cookie Policy

By continuing to browse our site you agree to our use of cookies, revised Privacy Policy. You can change your cookie settings through your browser.
I agree