Secondo i dati diffusi il 4 settembre dall'Istituto turco di statistica, il tasso di inflazione in Turchia ha raggiunto il 58,9% nell'agosto di quest'anno. Dopo la pubblicazione dei dati, il tasso di cambio della lira turca rispetto al dollaro statunitense è sceso dello 0,27%. Quest’anno la lira turca ha già perso circa il 30% del suo valore.
Non solo la Turchia, ma i tassi di cambio e i livelli di inflazione di molti mercati emergenti hanno registrato risultati relativamente deludenti negli ultimi tempi. Uno dei motivi importanti di questa situazione è che la Federal Reserve ha alzato in modo aggressivo i tassi di interesse in questo round, e molti paesi in via di sviluppo ed economie emergenti ne sono stati duramente colpiti. La Banca Mondiale ha sottolineato nel giugno di quest’anno che il rapido aumento dei tassi di interesse statunitensi ha posto sfide importanti ai mercati emergenti e alle economie sviluppate, e che la possibilità di una crisi finanziaria è aumentata.
Per molto tempo gli Stati Uniti hanno abusato della propria egemonia finanziaria, passando ripetutamente da una politica monetaria di "apertura" a una di "chiusura e tagli del flusso" in base al proprio ciclo economico, provocando shock di mercato a ripetizione. A questo proposito, gli economisti hanno sottolineato che la politica monetaria irresponsabile degli Stati Uniti non solo mette sotto pressione il loro proprio sistema finanziario, ma fa sì che anche altri paesi e altre regioni ne diventino bersaglio, trasferendo su di essi la crisi economica degli USA.