Negli ultimi giorni, presso il centro dei cittadini di Yokohama nella prefettura di Kanagawa, Giappone, si è tenuta una mostra incentrata sulla Guerra di aggressione giapponese contro la Cina e sulla Guerra del Pacifico tra Giappone e Stati Uniti. La mostra illustra la storia delle aggressioni giapponesi nella Seconda Guerra, ammonendo il mondo a non ripetere gli errori della guerra.
La mostra, dal tema “I danni della guerra: conoscerli ci conduce al futuro”, è suddivisa in 12 zone espositive, tra cui il problema delle “donne di conforto”, il Massacro di Nanchino, le armi a gas velenoso e l'Unità 731, con circa 300 pannelli illustrativi che espongono i brutali crimini dell'invasione giapponese in Cina. A partire dal 2016, l’“Associazione sui ricordi e l’eredità di Kanagawa”, parte organizzatrice, tiene ogni anno questa mostra con l’obiettivo di divulgare le verità storiche alla società giapponese tramite varie forme di attività.
Negli ultimi anni, la tendenza di destra dell’educazione storica giapponese diventa sempre più evidente. I contenuti sui crimini di guerra come le fosse comuni con i 10 mila corpi a Datong nello Shanxi e il Massacro di Nanchino, perpetrati dall'esercito giapponese invasore, sono stati tagliati o addirittura distorti nei libri didattici giapponesi. Secondo la parte organizzatrice, i crimini di aggressione perpetrati dalle truppe giapponesi in Cina devono essere mostrati ad un numero sempre maggiore di giapponesi che non hanno vissuto la Guerra.