Scarico di acqua contaminata dal nucleare in Giappone
Nel marzo 2011, un terremoto in Giappone ha causato una massiccia fuoriuscita di materiale radioattivo dalla centrale nucleare di Fukushima, uno dei peggiori incidenti nucleari del mondo fino ad oggi. Alle 13:00 del 24 agosto 2023, ora locale, il Giappone ha cominciato a scaricare l’acqua radioattiva in mare.
Oltre 60 tipi di sostanze radioattive
Secondo le cifre rese note dalla Tokyo Electric Power Company (TEPCO), l’acqua contaminata dal nucleare della centrale di Fukushima Daiichi contiene 63 tipologie di sostanze radioattive, come il carbonio-14, lo iodio-129 ecc., per molti di questi radionuclidi non esistono ancora efficaci tecnologie di trattamento.
Le emissioni di quest'anno equivalgono a circa 16 piscine standard
Il 24 agosto, ora locale, la dimensione dello scarico dell’acqua contaminata è stata di 183 metri cubi, e si prevede che circa 31200 tonnellate di acqua contaminata dal nucleare saranno scaricate in mare nel 2023, equivalente a circa 16 piscine standard. Lo scarico in mare di acqua contaminata da parte del Giappone continuerà per almeno 30 anni.
Ministero cinese degli Esteri: il Giappone si mette sul banco internazionale degli imputati
Le azioni compiute dal Giappone hanno trasferito i rischi a tutto il mondo, inferendo ferite ambientali alle generazioni future. Il Giappone è un distruttore dell’ambiente ecologico e un inquinatore dell’oceano, mettendosi da solo sul banco internazionale degli imputati.
L’acqua radioattiva trattata è ancora pericolosa
La parte giapponese insiste sul fatto che l'acqua contaminata dal nucleare trattata dall'ALPS è "acqua trattata" e che ha soddisfatto gli standard e può essere scaricata. Tuttavia, non esistono tecnologie di trattamento efficace per molti radionuclidi come il carbonio-14, lo iodio-129 e così via, che possono essere dannosi per gli esseri umani.
Lo Stronzio-90 può causare leucemia. Il Cesio-137 può causare tumori e molti tipi di cancro. Lo Iodio-129 può causare il cancro alla tiroide. Il Carbonio-14 ha il potenziale di danneggiare il DNA umano.
Una volta scaricati in mare, i radionuclidi potrebbero entrare nel corpo umano in diversi modi. Per assunzione alimentare, pesci contaminati dai radionuclidi potrebbero venir consumati dalle persone. Per via aerea, i nuclidi che entrano in mare possono poi passare nell’aria, finendo per entrare nel corpo attraverso la respirazione.