Secondo un articolo pubblicato da Bloomberg il 22 agosto, gli Stati Uniti stanno esportando "la violenza delle armi" nel mondo esterno, e sia il partito democratico che quello repubblicano stanno tollerando questa tendenza.
Secondo l’articolo, nel 2020 l’amministrazione Trump ha tolto al Dipartimento di Stato il potere di supervisione dell’export di armi da fuoco, trasferendolo al Dipartimento del Commercio, che si occupa di far fare soldi alle imprese. Biden, in quel momento candidato alla presidenza, aveva promesso di cambiare questa politica. Tuttavia, dopo oltre metà del suo mandato non l’ha ancora fatto.
Sempre nell’articolo si afferma che dal 2016 il numero delle semiautomatiche esportate dagli USA ha visto una crescita di oltre il 100%, e queste vendite hanno creato un enorme profitto per l’industria delle armi da fuoco, causando al contempo caos in America Latina, compreso il confine USA-Messico. L’articolo, citando l’esempio del Guantemala, specifica l’escalation di giorno in giorno della violenza nei Paesi dell’America centrale. Secondo i dati, il numero di semiautomatiche importate in Guatemala dagli USA è aumentato dalle 3600 del 2010 ad oltre 10 mila del 2021, fino ad arrivare a quasi 20 mila nel 2022.