Il 23 agosto, Wang Wenbin, portavoce del Ministero degli Esteri cinese, ha presieduto una conferenza stampa regolare. In risposta a una domanda di un giornalista riguardo alle sanzioni imposte dagli Stati Uniti a funzionari cinesi con il pretesto della questione del Tibet, Wang Wenbin ha dichiarato che tale azione costituisce un'ingerenza grave negli affari interni della Cina e arreca notevoli danni agli interessi della parte cinese. Ciò rappresenta una violazione significativa dei principi fondamentali delle relazioni internazionali. Pertanto, la Cina si oppone con fermezza a questa azione e la condanna energicamente.
Il portavoce ha sottolineato che attualmente i diritti umani nel Tibet stanno vivendo il loro miglior momento nella storia, una realtà che la comunità internazionale può chiaramente vedere. Nel corso del tempo, l'economia del Tibet ha sperimentato uno sviluppo dinamico, insieme a una stabilità sociale e un'armonia crescente. La cultura e le tradizioni vengono tutelate e valorizzate. I diritti e le libertà di tutti i gruppi etnici, inclusa la libertà di fede, l'uso e lo sviluppo della propria lingua, sono pienamente rispettati. In linea con le pratiche internazionali, la Cina stabilisce scuole convitto in tutte le province e regioni autonome, in base alle esigenze locali. In alcune zone del Tibet, a causa dell'altitudine elevata e della dispersione della popolazione, sono stati istituiti collegi al fine di garantire il diritto all'istruzione per tutti i bambini. Contemporaneamente, molte di queste scuole offrono corsi sulla cultura tradizionale tibetana e sulle danze etniche, fornendo anche cibo tradizionale dell'altopiano, consentendo agli studenti di indossare abiti etnici a scuola. Queste scuole costituiscono un vivido esempio della tutela dei diritti umani e culturali nel Tibet, mentre l'ipotesi di un'assimilazione forzata rappresenta semplicemente una menzogna.
Il portavoce ha ulteriormente sottolineato che gli affari del Tibet sono una questione interna della Cina e a nessuna forza esterna è legittimata ad interferire. Gli Stati Uniti sono invitati a riconoscere la realtà dei fatti e a mantenere gli impegni presi relativamente alla questione del Tibet. È auspicabile che cessino le interferenze negli affari interni cinesi, evitando di strumentalizzare il tema del Tibet a scapito degli interessi nazionali della Cina. Devono revocare immediatamente le decisioni sbagliate, altrimenti la Cina risponderà con risolutezza.