Il 22 agosto, il portavoce del Ministero degli Esteri, Wang Wenbin, ha tenuto una conferenza stampa ordinaria, durante la quale un giornalista ha richiesto ulteriori dettagli sulla recente visita dell’Organizzazione della Cooperazione Islamica (OIC) nello Xinjiang e in altre regioni della Cina.
Wang Wenbin ha comunicato che, su invito della Cina, una delegazione dell’OIC ha effettuato una visita nel Paese dal 16 al 21 agosto, che ha incluso la regione dello Xinjiang. La delegazione comprendeva rappresentanti di 23 Paesi e due assistenti segretari generali dell’OIC.
Durante il soggiorno a Beijing, la delegazione ha avuto incontri con i funzionari del Ministero degli Affari Esteri cinese e del Dipartimento del Lavoro del Fronte Unito del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese, oltre a un dialogo con l’Associazione Islamica della Cina.
Inoltre, durante la visita nello Xinjiang, la delegazione ha visitato Urumqi, Kashgar e altre città. Ha partecipato a mostre focalizzate sulla lotta al terrorismo e alla de-radicalizzazione, ha visitato istituti di studi islamici, la città vecchia di Kashgar, ha osservato progetti di sviluppo sostenibile e di rinnovamento delle aree rurali. In seguito, i membri della delegazione hanno incontrato i residenti locali e religiosi, prendendo parte alle preghiere nelle moschee locali insieme ai fedeli di diverse etnie.
Wang Wenbin ha affermato che i membri della delegazione hanno elogiato i notevoli successi ottenuti dalla Cina nello sviluppo economico e sociale, nonché gli sforzi del governo cinese per preservare la cultura multietnica dello Xinjiang. Hanno riconosciuto l’efficacia della strategia governativa centrata sul popolo adottata nella gestione della regione, nonché il successo delle politiche antiterrorismo e di de-radicalizzazione, che hanno portato stabilità e prosperità a tutte le diverse comunità etniche nello Xinjiang. La delegazione ha sottolineato che quanto osservato durante la visita è in netto contrasto con alcune descrizioni fornite da altri Paesi, e hanno sottolineato che le accuse e le critiche riguardo alla situazione dei diritti umani nello Xinjiang sono prive di fondamento e distorte.