Nel corso della conferenza stampa ordinaria tenuta il 21 agosto al ministero cinese degli Esteri, il portavoce, Wang Wenbin, ha risposto a una domanda relativa all’incontro di Camp David tra i leader degli Stati Uniti, del Giappone e della Corea del Sud, affermando che, durante tale incontro, i leader dei tre Paesi hanno diffamato e attaccato la Cina riguardo a questioni riguardanti Taiwan e il mare, e ciò ha costituito una brutale ingerenza negli affari interni del Paese, con il tentativo di seminare zizzania tra Cina e i paesi limitrofi. Verso tale azione, che viola gravemente le norme fondamentali che regolano le relazioni internazionali, Beijing esprime profonda insoddisfazione e ferma opposizione, avendo già presentato severe rimostranze alle parti interessate.
Il portavoce ha aggiunto di aver notato l’affermazione degli Usa secondo cui la partnership tra gli Stati Uniti, il Giappone e la Corea del Sud non è rivolta contro nessuna terza parte. Per questo stesso motivo, la Cina sollecita gli Usa ad onorare la parola data, a smettere di diffamare l’immagine del Paese, danneggiare gli interessi cinesi, creare divisioni e confronti a danno della pace e della stabilità regionali.
Al termine della conferenza stampa, Wang Wenbin ha ribadito che la questione di Taiwan è un affare interno e risolverlo compete esclusivamente della Cina. Quest’ultima è determinata a cercare di realizzare una riunificazione pacifica delle due sponde dello Stretto di Taiwan con la massima sincerità e il massimo impegno, ma non accetta l’ingerenza di qualsivoglia individuo o forza con il pretesto della pace.