Il 21 agosto, il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, ha presieduto una conferenza stampa ordinaria durante la quale un giornalista ha sollevato una domanda in merito alla visita del premier giapponese Fumio Kishida alla centrale nucleare di Fukushima avvenuta il 20 agosto. Durante la visita, Kishida aveva dichiarato che lo smaltimento dell’acqua contaminata nell’oceano è una questione urgente per procedere con il decommissionamento dei reattori nucleari e la ricostruzione di Fukushima. In base a quanto riportato, il governo giapponese sarebbe in procinto di convocare una riunione di gabinetto il 22 agosto al fine di stabilire la data per l’inizio dell’operazione di smaltimento delle acque inquinanti nell’oceano. Il giornalista ha richiesto un commento da parte della Cina.

Wang Wenbin ha dichiarato che la parte cinese ha già espresso in diverse occasioni la propria attenta posizione riguardo allo scarico dell’acqua contaminata di Fukushima nell’oceano. Il Governo giapponese ha ignorato le voci di opposizione sia interne che internazionali, trascurando i rischi che tale piano di smaltimento potrebbe comportare per l’ambiente marino globale e per la salute umana. Tale azione è estremamente egoistica e irresponsabile. Proprio per questo motivo, la Cina ha formulato severe rimostranze e continuerà a monitorare attentamente l’evolversi della situazione.