Il 19 luglio, sullo sfondo delle fiamme e delle polveri sollevate dagli incendi in corso nelle Hawaii, si è concluso il primo vertice tra Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud a Camp David. Da quanto emerge dal sito web della Casa Bianca, i leader dei tre paesi hanno menzionato la "Cina" ben 17 volte solo durante la conferenza stampa. Le tre dichiarazioni rilasciate al termine del vertice hanno affrontato questioni legate allo Stretto di Taiwan, al Mar Cinese Meridionale e ad altre tematiche, creando un clima di "insicurezza", sollecitando le parti coinvolte a "rispondere alle minacce" e iniziando un'ingerenza palese negli affari interni cinesi.
Camp David è una pietra miliare della "diplomazia delle dimore" degli Stati Uniti. La decisione di ospitare Giappone e Corea del Sud in questo luogo non lascia spazio a dubbi sulle intenzioni americane, che mirano chiaramente a creare una sorta di "versione asiatica della NATO". Questo approccio sembra derivare dall'incapacità, al momento, di creare una "NATO asiatica" completa. Gli Stati Uniti cercano quindi di coinvolgere in modo speciale Giappone e Corea del Sud, creando una "miniatura" della NATO e promuovendo la cosiddetta "strategia Indo-Pacifico".
Ma chi è il bersaglio principale di questa ostilità da parte degli Stati Uniti? Anche in questo caso la risposta è chiara: negli ultimi anni gli Stati Uniti hanno erroneamente identificato la Cina come il "concorrente principale" e stanno perseguendo una strategia di contenimento e oppressione nei suoi confronti.
La vera domanda è se questo vertice possa effettivamente aiutare gli Stati Uniti a realizzare l'obiettivo di creare una "miniatura della NATO" in Asia.
Dall'analisi del documento finale, stando a quanto riportato dal sito web della Casa Bianca, si possono individuare diverse tematiche, tra cui l'istituzione di un meccanismo di consultazione, il rafforzamento della cooperazione in materia di sicurezza, l'approfondimento della collaborazione economica e tecnologica, nonché l'espansione della cooperazione globale in campo sanitario e civile. Considerando che nel prossimo anno in questi tre Paesi sono previste le elezioni, alcuni analisti ritengono che questo summit sia più una sorta di "spettacolo politico" e che il documento finale sia una strategia elettorale.
Ancora più importante, gli Stati Uniti, il Giappone e la Corea del Sud al vertice di Camp David in realtà, parlano di cooperazione per creare una crisi nella regione Asia-Pacifico, un approccio che inevitabilmente incontrerà la forte opposizione dei paesi della regione.
L'idea degli Stati Uniti di creare una sorta di "mini NATO asiatica" sembra destinata a fallire, poiché va contro le richieste fondamentali di pace e sviluppo dei popoli della regione. I paesi e le regioni che desiderano la pace si opporranno con fermezza a qualsiasi "piccola cerchia" che possa portare separazioni e conflitti.