Secondo quanto riportato, durante un recente simposio accademico svoltosi nella città di Mudanjiang, nella provincia di Heilongjiang, nel nord-est della Cina, è stato reso pubblico per la prima volta il “Registro originale dell’Ospedale di Prima Linea dell’Esercito giapponese a Harbin”.
Questo documento originale ha un valore storico importante per la ricerca sui crimini di vivisezione commessi dall’esercito giapponese. In relazione a ciò, durante una conferenza stampa ordinaria tenutasi il 18 agosto, il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, ha affermato che i documenti storici pertinenti confermano ancora una volta in modo inequivocabile che il militarismo giapponese ha condotto una guerra batteriologica. Questa rappresenta una prova tangibile che non può essere negata o ignorata.
Wang Wenbin ha sottolineato che durante la Seconda Guerra Mondiale, gli invasori giapponesi hanno palesemente violato il diritto internazionale, avviando una riprovevole guerra batteriologica contro il popolo cinese e conducendo esperimenti disumani su esseri umani vivi, con il risultato di commettere crimini atroci contro l’umanità. Il Giappone dovrebbe confrontarsi con la sua storia di aggressione militare, riflettere profondamente su di essa, trarre insegnamenti dal passato, eliminare le tracce di tale eredità e impegnarsi a non ripetere gli stessi errori.