Alcuni anni fa, l’allora presidente della Federal Reserve USA Janet Yellen ha detto che nel corso della sua vita “non avrebbe mai più visto una crisi del settore bancario nazionale”. Tuttavia, questa profezia è stata smentita dalla realtà. Il 7 agosto, ora locale, l’agenzia di rating internazionale Moody’s ha declassato il rating di credito di 10 medie e piccole banche americane, inserendo la U.S.Bancorp, la Bank of New York Mellon Corporation e altre 4 banche di grande dimensione nella lista di osservazione, mentre le prospettive di rating di altre 11 banche vengono valutate come negative. Una volta pubblicata, la notizia ha provocato la caduta dei prezzi delle azioni delle banche citate.
Secondo il rapporto di Moody’s, il settore bancario USA è sottoposto a varie pressioni, ivi compresa quella dei finanziamenti e dell’insufficienza della supervisione. Tra queste, le difficoltà di finanziamento rappresentano la crisi esistenziale per un gran numero di banche del paese. La debolezza del settore bancario è il risultato dei repentini cambi di direzione della politica economica USA e della sua tendenza al rischio. Come afferma Moody’s, il settore bancario USA manca di preparazione all’aumento dei tassi d’interesse. Secondo il Centro Europeo di Ricerche sulla politica economica, la crisi del suddetto settore non è casuale, ma sistematica.
Contemporaneamente, il problema della supervisione aggrava i rischi del settore. Su influenza degli interessi dei partiti e del lobbismo delle banche di medie e piccole dimensioni, nel 2018 gli USA hanno varato un progetto di legge che innalza da 50 miliardi a 250 miliardi di dollari la soglia degli asset totali delle banche regionali “da sottoporre a stretto controllo”, provocando l’uscita di 25 banche dalla sfera dei controlli.
Giorni fa, l’agenzia di Fitch Ratings ha ridotto da “AAA” a “AA+” il rating di default delle emissioni USA in valuta estera a lungo termine, una prova di scontento verso lo stallo del tetto del debito e la capacità di gestione finanziaria del paese.
Secondo gli analisti, la forte crescita del debito, l’alternarsi delle politihe sui tassi di interesse e la recente crisi del settore bancario sono il risultato dell’atteggiamento irresponsabile a lungo termine del paese, che ha causato la caduta del credito del dollaro. I due declassamenti sono già dei chiari segnali, ma i governanti USA ne trarranno o meno lezione?