Mentre il governo giapponese sta per attivare il piano di sversamento nel mare dell’acqua contaminata della centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi, le voci di opposizione all’interno del Paese si fanno sempre più alte. Personalità del mondo giuridico del Giappone affermano che lo scarico in mare dell’acqua inquinata volta le spalle agli obblighi del diritto internazionale.
L’avvocato Totsuka Etsuro rileva che il Giappone, in qualità di paese firmatario della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare e di altre convenzioni internazionali relative, ha il dovere di osservare queste norme. Portare avanti con ostinazione il piano di scarico dell’acqua contaminata rappresenta una violazione degli obblighi previsti dalle convenzioni.
Totsuka Etsuro ha specificato che l’articolo 192 della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare stabilisce che gli Stati hanno l’obbligo di proteggere e preservare l’ambiente marino. Il paragrafo 3 dell’articolo 194 stabilisce il dovere di limitare al massimo il versamento di sostanze tossiche, dannose o nocive provenienti da fonti terrestri. Sversare in mare acqua contaminata dal nucleare contenente sostanze radioattive rappresenta una violazione delle disposizioni dei suddetti articoli.