Chengdu fa avverare i sogni

2023-07-29 09:01:28

È cominciata ieri, 28 luglio, la 31a edizione dei Giochi Mondiali Universitari, inizialmente prevista per l'estate 2021 ma rinviata per due anni consecutivi a causa della pandemia. Ad ospitare i giovani sportivi da tutto il mondo stavolta è la città di Chengdu, capoluogo della provincia del Sichuan e centro nevralgico della Cina sud-occidentale, che raccoglie il testimone da Napoli a quattro anni di distanza dalla precedente edizione. In occasione del banchetto di benvenuto agli ospiti presenti alla cerimonia di apertura della Universiade, il Presidente Xi ha voluto sottolineare l’importanza di questi eventi per la loro capacità di riunire giovani provenienti da tutto il mondo e promuovere così uno spirito di pace e sviluppo per l’umanità. Solo l’apprendimento reciproco, ha aggiunto il presidente cinese, può favorire la promozione dell’armonia nella diversità e uno spirito di inclusività, perché, come ripetuto in molte occasioni, “non c’è armonia nella uniformità”.

Sotto le insegne dello slogan Chengdu Makes Dreams Come True (trad.: Chengdu fa avverare i sogni), la Cina è così chiamata a gestire e organizzare un nuovo grande evento sportivo dopo le Olimpiadi Invernali di Pechino 2022, che - ironia della sorte - hanno già consegnato il testimone all'Italia per l'edizione Milano-Cortina 2026.

Saranno ben 49 gli impianti, dislocati in 15 distretti dell'area metropolitana, ad ospitare le competizioni delle 18 diverse attività previste: tuffi, nuoto, pallanuoto, tiro con l'arco, atletica leggera, badminton, pallacanestro, scherma, ginnastica artistica, ginnastica ritmica, judo, canottaggio, tiro, tennistavolo, taekwondo, tennis, pallavolo e wushu. Assente il calcio, a cui dal 2019, su decisione della Federazione Internazionale dello Sport Universitario (FISU), è dedicato un torneo a parte, cioè la FISU University Football World Cup.

Nata nel secolo scorso su iniziativa dell'ex atleta e dirigente sportivo italiano Primo Nebiolo, la prima Universiade della storia si svolse a Torino nel 1959, sottolineando il forte attivismo dell'Italia per favorire la diffusione della cultura dello sport e - attraverso quest'ultimo - del dialogo tra i giovani e i popoli di tutto il mondo. Non è un caso, dunque, se la Penisola è attualmente il Paese ad aver ospitato il maggior numero di edizioni, ben cinque, dei Giochi: dopo la prima assoluta, Torino tornò protagonista nel 1970, seguita da Roma nel 1975, dalla Catania nel 1997 e, come già ricordato, Napoli quattro anni fa.

Per la Cina continentale si tratta invece della terza edizione, dopo quelle di Pechino 2001 e Shenzhen 2011. Considerando che questa avrebbe dovuto svolgersi due anni fa l'appuntamento nel Paese asiatico sembra ormai avere acquisito una regolare scadenza decennale, con ben tre Universiadi nel giro di venti anni. L'evento, come tutti gli altri grandi appuntamenti sportivi di rilevanza internazionale, rientra appieno nell'ormai longeva strategia cinese di image-building, ovvero mostrare al mondo i grandi traguardi raggiunti nei più svariati ambiti: sociali, economici, culturali, tecnologici, accademici, infrastrutturali, logistici, sportivi, people-to-people ecc. 

Le immagini proposte dalle televisioni straniere mettono così in evidenza, diffondendoli in mondovisione, gli effetti più evidenti della profonda trasformazione subita dal Paese nel corso degli ultimi quarant'anni: non più mega-fabbriche inquinanti, collegamenti complicati, povertà rurale, polveri sottili o fiumi sporchi. I simboli della nuova Cina sono i rapidi treni dell'alta velocità, i complessi svincoli autostradali, i lunghi ponti sospesi, i frequentatissimi musei e siti culturali, le enormi biblioteche, i parchi e le ciclabili nelle aree urbane, i bioparchi e le riserve naturali, i villaggi agricoli rigenerati e le grandi expo internazionali.

Oggi la Cina è inoltre un grande crogiolo di culture e conoscenze grazie alla crescente capacità di attrarre giovani da tutto il mondo, in primis dal resto dell'Asia, per motivi di studio, lavoro o per semplice turismo. Le grandi metropoli del Paese sono ormai diventate veri e propri centri globali, densi di attività e interazioni, proprio come ai tempi della Via della Seta.

Le Universiadi si inseriscono dunque in un contesto vivo, dinamico e plastico, nel quale i giovani partecipanti potranno non solo prepararsi al meglio nelle rispettive discipline in vista delle gare, ma anche godere appieno del frizzante clima socio-culturale che caratterizza la Cina dei nostri giorni. Si tratta di un'occasione per conoscere da vicino una realtà di cui si sa molto poco in Occidente, specie a causa di un'informazione non sempre obiettiva, condizionata da pregiudizi politici e culturali sedimentati nel tempo. Lo sport può così fornire un contributo prezioso per rompere il muro della diffidenza e dell'ostilità, tanto più in una fase densa di tensioni e conflitti geopolitici. Chengdu 2023 lancia un forte messaggio di solidarietà e inclusività, così come nell’intento delle autorità cinesi e nelle parole pronunciate dal Presidente Xi al banchetto di benvenuto. 

L'autore Fabio Massimo Parenti è professore associato di studi internazionali e Ph.D. in Geopolitica e Geoeconomia

Our Privacy Statement & Cookie Policy

By continuing to browse our site you agree to our use of cookies, revised Privacy Policy. You can change your cookie settings through your browser.
I agree