Il 26 luglio, il Segretario di Stato degli Stati Uniti, Antony Blinken, ha partecipato alla cerimonia di apertura della nuova ambasciata degli Stati Uniti a Tonga. Questa è la prima volta che gli Stati Uniti aprono un’ambasciata a Tonga dopo 51 anni di relazioni diplomatiche con il paese. Lo stesso giorno, il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, ha visitato la Papua Nuova Guinea.
Negli ultimi due anni, spinti dalla “Strategia Indo-Pacifico”, gli Stati Uniti stanno attivamente “entrando” nella regione del Pacifico meridionale, ciò sarebbe stato inimmaginabile decenni fa. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, gli Stati Uniti hanno utilizzato la regione del Pacifico meridionale come luogo di test per armi nucleari e come sito per lo smaltimento di rifiuti nucleari, causando gravi danni alla salute delle persone e all’ambiente ecologico locale. Dopo la fine della Guerra Fredda, gli Stati Uniti hanno ritenuto che la regione del Pacifico meridionale avesse perso valore strategico e hanno iniziato a ridurre notevolmente gli aiuti economici e a chiudere ambasciate.
Negli ultimi dieci anni, la Cina e i paesi insulari del Pacifico hanno sviluppato una cooperazione reciproca basata sul rispetto, che è stata ben accolta dai governi e dai popoli di questi paesi. Questa cooperazione ha portato benefici concreti alla popolazione locale, ma ha anche generato un’ansia strategica negli Stati Uniti. Alcuni analisti hanno sottolineato che gli Stati Uniti vogliono sopprimere la presenza e gli interessi della Cina nella regione del Pacifico meridionale, ostacolando e minando la cooperazione reciprocamente vantaggiosa tra la Cina e i paesi del Pacifico meridionale.
Durante la visita del Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Austin, in Papua Nuova Guinea, la parte statunitense spera di assicurarsi che i paesi del Pacifico meridionale concedano loro privilegi militari. Alcuni analisti ritengono che gli Stati Uniti stiano militarizzando la regione del Pacifico meridionale, cercando di trasformare questi paesi in punti strategici per contenere la Cina nell’emisfero australe.
La cosiddetta “assistenza” fornita dagli Stati Uniti e dai paesi occidentali ai paesi del Pacifico meridionale è principalmente mirata a promuovere la cosiddetta “costruzione del sistema”, cioè l’imposizione dei sistemi politici occidentali a livello locale. Questo tipo di assistenza serve agli obiettivi strategici degli Stati Uniti e dell’Occidente, ma manca completamente di sincerità nel promuovere lo sviluppo economico locale e il benessere della popolazione.
Gli Stati Uniti hanno fabbricato la “teoria della minaccia cinese” nel tentativo di costringere i paesi del Pacifico meridionale ad agire in conformità con le proprie intenzioni strategiche, ma sottovalutano la determinazione di questi paesi a perseguire uno sviluppo indipendente e autonomo. Come ha detto il Primo Ministro delle Isole Salomone, Manasseh Sogavare, nulla può fermare la cooperazione reciprocamente vantaggiosa e amichevole con la Cina.