Nella prima metà del 2023, diversi noti imprenditori hanno effettuato frequenti visite in Cina, tra cui il fondatore di Microsoft, Bill Gates, il CEO di Apple, Timothy Donald Cook e il CEO di Tesla, Elon Reeve Musk. Per loro, investire in Cina significa investire nel futuro.
Tuttavia, contrariamente alla logica di interdipendenza e sviluppo condiviso dell’economia globale, alcuni politici occidentali hanno generalizzato il concetto di “sicurezza nazionale”, intervenendo artificialmente nelle catene di approvvigionamento dell’industria: dalla “deglobalizzazione” e dal “decoupling” dell’ex presidente statunitense Donald Trump, fino alla “de-cinesizzazione”. Recentemente, hanno inventato un nuovo termine: il “de-risking”.
La Cina non è mai stata un “rischio” per l’economia mondiale, ma è sempre stata un partecipante e un contribuente positivo. Negli ultimi 10 anni, la crescita economica della Cina ha contribuito con oltre il 30% alla crescita economica mondiale, diventando il principale motore trainante della crescita economica globale. I politici statunitensi diffondono la teoria della “minaccia cinese” con il vero scopo di reprimere e contenere la Cina, cercando di isolare il paese dall’economica globale.