Perché la NATO continua a provocare la Cina?

2023-07-13 14:32:41

Il 12 luglio si è concluso a Vilnius il vertice della NATO. Il giorno precedente era stato diramato un comunicato congiunto che menzionava la Cina una decina di volte definendola nuovamente una “sfida sistematica” per la sicurezza euro-atlantica.

Secondo il programma dalla NATO, il vertice avrebbe dovuto discutere principalmente della situazione ucraina e della partecipazione di altri membri al Patto Atlantico. Perché allora si è nuovamente parlato della Cina? La NATO rappresenta la più grande alleanza militare del mondo, la forza motrice fondamentale per la sua esistenza consiste nell’individuare dei rivali. Jens Stoltenberg, segretario generale della NATO, ha detto senza mezzi termini che, in futuro, quest’ultima dovrà considerare la “minaccia cinese” come importante base della sua esistenza. Egli ha accusato la Cina di costituire una “minaccia sistematica”, affermazione questa che avrebbe ricevuto critiche anche da molti membri interni dell’Alleanza. I fatti dimostrano che la Cina non ha mai iniziato un conflitto, non ha mai invaso nessuno e non ha mai lanciato guerre per procura. Negli ultimi 30 anni la Cina ha contribuito con oltre 50000 uomini alle missioni di pace dell’ONU, motivo per cui è considerata “un fattore e una forza chiave delle missioni di pace”.

In realtà è proprio la NATO, la migliore nell’inventare “nemici immaginari”, a rappresentare una “sfida sistematica” di cui il mondo dovrebbe diffidare. La Guerra Fredda si è conclusa da oltre 30 anni, ma questo residuato di tale “conflitto” è ancora impegnato in confronti di campo ed è diventato una "macchina da guerra" guidata dagli Stati Uniti. Obiettivamente, all'interno della NATO ci sono anche voci razionali; alcuni Stati membri, rappresentati dalla Francia, insistono sulla ricerca di un’autonomia strategica europea, ritenendo che la NATO non debba oltrepassare il confine geografico del Nord Atlantico ed estendere i suoi tentacoli alla regione Asia-Pacifico per creare un ufficio di collegamento in Giappone. Se la NATO insisterà nel seguire gli Stati Uniti, cercando di mettere in pericolo la regione dell’Asia-Pacifico dopo averlo fatto con l'Europa, ciò che l'aspetta sarà una risoluta resistenza.       


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