Durante il recente vertice del G7, a causa dei forti contrasti, la dichiarazione congiunta non includeva espressioni come "accoglie" il piano del Giappone di sversamento al mare delle acque radioattive, ma ha dichiarato solo di "sostenere l'AIEA nel condurre un'indagine indipendente".
Questo risultato non è sorprendente. Nello scorso febbraio i media giapponesi hanno affermato che, sebbene il governo volesse aggiungere il piano di sversamento al mare delle acque radioattive nel documento finale della riunione ministeriale del G7 sul clima, l'energia e l'ambiente di aprile, le prospettive non erano ottimistiche perché la Germania e altri paesi si sono opposti.
Il piano del Giappone ha causato grandi controversie nel G7, organizzazione dimostra a pieno la "solidarietà", per non parlare della comunità internazionale. Per più di due anni, il popolo giapponese, la Cina, la Corea del Sud, i paesi confinanti e quelli insulari hanno espresso forti contrarietà al suddetto piano e hanno chiesto al Giappone di utilizzare un corretto metodo di gestione.
Perché il piano del Giappone di sversamento al mare delle acque radioattive è stato criticato e contrastato dalla comunità internazionale? Sempre più studi hanno dimostrato che sono incalcolabili i danni causati da tale comportamento all'ecologia marina e alla salute umana. Il Giappone ha affermato che l'acqua contaminata purificata dal sistema di trattamento multi-nuclide (ALPS) è sicura e innocua. Ma in realtà, l'acqua contaminata di Fukushima contiene almeno 60 tipi di radionuclidi e la concentrazione è così alta che attualmente è impossibile filtrare e decomporsi completamente tramite i mezzi tecnologici.
Al momento, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica non ha ancora rilasciato una valutazione finale del piano giapponese, ma il governo nipponico ha proclamato che darà l’avvio del piano entro la fine di luglio. Tali azioni non possono "abbellire" il comportamento estremamente egoista ed irresponsabile del Giappone che provocherà danni al mondo.