Nel corso di una recente riunione dei ministri delle Finanze e governatori delle banche centrali del G7, la segretaria al Tesoro Usa, Janet Yellen, ha chiesto agli alleati di adottare "un'azione coordinata" contro la cosiddetta "coercizione economica" della Cina. Questa è la retorica di un ladro che definisce ladri gli altri.
Il concetto di “coercizione” nei rapporti internazionali è stato inventato dagli Stati Uniti ed è sempre da loro stato applicato.
La parte cinese promuove sempre la costruzione di un’economia mondiale aperta e non si è mai impegnata in atti di “coercizione economica”, opponendovisi invece con fermezza. Proprio come sottolineato dagli analisti, gli Stati Uniti stanno cercando di ottenere dal nulla una "merce di scambio" nella cooperazione e nei negoziati tra Cina e Stati Uniti in campo economico, commerciale e finanziario, utilizzando un'accusa inventata per cercare di costringere la Cina a fare concessioni.
Il blocco tecnologico è un metodo classico utilizzato dagli Stati Uniti per esercitare una coercizione economica. Anche le sanzioni unilaterali, inoltre, sono un mezzo di coercizione economica di cui gli Stati Uniti abusano. Dal punto di vista globale, gli Stati Uniti hanno finora imposto sanzioni economiche unilaterali a quasi 40 paesi del mondo, colpendo la quasi metà della popolazione mondiale.
Per gli Stati Uniti non esistono amicizie durature, ma solamente interessi. Neanche i loro alleati sono immuni alla loro coercizione economica.
L’Inflation Reduction Act emanato dagli Stati Uniti, per esempio, è stato criticato dal presidente francese Emmanuel Macron perché estremamente aggressivo nei confronti delle imprese europee, essendo esso un modo per risolvere i problemi statunitensi danneggiando gli interessi europei. Tramite esso, gli USA costringono le imprese europee a trasferire le proprie linee di produzione sul loro territorio, se non è coercizione economica questa, cosa lo è?