[Gocce della Cultura] Patrimonio mondiale dell’umanità: resti dell'antica città di Yinxu

2023-03-27 16:57:00

La provincia dello Henan, che si trova nella Cina centrale e sul corso medio del Fiume Giallo, è l’antica culla della civiltà cinese ed è anche il luogo dove è stato scoperto il maggiore numero di resti delle città antiche sotterranee che risalgono a 3.000-5.000 anni fa. Il Re Pangeng, della dinastia Shang (1711-1066 a.C.) trasferì la capitale dalla provincia dello Shang a Yin (oggi a nord-ovest della città di Anyang, provincia dello Henan). Da allora fino alla caduta della dinastia Shang, Yin fu la capitale per ben 273 anni. Yin è una delle prime città sorte in Cina. A causa della trasformazione geologica e delle catastrofi naturali, molte antiche città nello Henan scomparirono e alcune restarono sepolte nel sottosuolo per millenni. A partire dall’inizio del XX secolo, furono scoperti numerosi resti di antiche città sotterranee tra cui Yin, famosa in tutto il mondo in campo archeologico. In cinese Xu significa i resti, per questo la città di Yin si chiama Yinxu. 

Partiamo da Pechino in treno e dopo poche ore di viaggio arriviamo alla città di Anyang che si trova nella parte settentrionale della provincia dello Henan. Ad ovest della città si trovano i resti dell’antica città di Yin, la quale copre una superficie di 24 chilometri quadrati e risale al 1300-1027 a.C. A quasi un secolo dall’inizio degli scavi archeologici di Yinxu, nei pressi della città di Anyang, nuove fruttuose scoperte permettono di decodificare le prime fasi della civiltà cinese. Alla fine del 19° secolo, durante il lavoro nei campi, alcuni contadini locali scoprirono per caso numerosi pezzi di gusci di tartaruga e di ossa di animali, su cui erano incisi alcuni caratteri cinesi. Gli esami degli esperti provarono che si trattava di iscrizioni sui gusci di tartaruga che servivano per la divinazione di oltre 3.000 anni fa. Sono reperti di grandissimo valore storico che hanno attirato l’attenzione degli esperti. A partire dal 1928, gli archeologi cinesi fecero un massiccio e lungo scavo a Yinxu e rinvennero un gran numero di oggetti e di manufatti, risalenti alla dinastia Shang.

Dopo la fondazione della nuova Cina, avvenuta nel 1949, l’Istituto di ricerca archeologica dipendente dall’Accademia cinese di scienze sociali ha inviato una squadra di lavoro presso Yinxu per occuparsi degli scavi e degli studi. Dopo tanti anni di scavi su vasta scala, furono scoperti i resti degli insediamenti e numerosi manufatti delle dinastia Shang tra cui i palazzi dei Re, costruzioni urbane, mezzi difensivi atti a proteggere i palazzi reali, i mausolei dei Re, un migliaio di fosse funerarie per chiavi, grandi fonderie di bronzo e officine per fabbricare ornamenti di osso, pozzi , strade, fogne, nonché migliaia e migliaia di attrezzi di produzione, strumenti musicali, articoli artigianali e i frammenti di gusci di tartaruga con iscrizioni che riportano avvenimenti coevi. I resti dell’antica città di Yin occupano una posizione di rilievo nella storia culturale cinese. Nel 1964, essi vennero classificati come monumento storico di primo grado sotto la tutela del governo.

Il sito di Yinxu, iscritto nella lista del patrimonio dell’Unesco dal 2006, è meglio conosciuto per essere il luogo del rinvenimento di magnifici oggetti rituali in bronzo e iscrizioni su ossi animali utilizzate per gli oracoli in cui è espresso il più antico sistema di scrittura cinese conosciuto. II centro della Yinxu si trova nel villaggio di Xiaotun, presso la città di Anyang. Questo villaggio è definito “il Paese delle iscrizioni su guscio di tartaruga” perché ne sono stati rinvenuti più di 100.000 pezzi negli ultimi cento anni. Alcuni esperti li hanno chiamati addirittura “Enciclopedia” della storia e della cultura della dinastia Shang, Nel 1973 furono scoperti 4.800 frammenti di gusci di tartaruga in cui sono ricordate le attività relative ai sacrifici, all’astronomia, alla caccia, all’agricoltura, alla vita militare di allora. Si tratta di dati importanti per studiare la storia della dinastia Shang. I resti di Yinxu mostrano oggi com’era la vita nell’epoca schiavistica di ben 3000 anni fa. 

Le bellezze degli oggetti in bronzo, dissotterrati a Yinxu e l’ampiezza delle officine per la lavorazione del bronzo sbalordiscono tutti. Nel 1939 qui è stato rinvenuto un recipiente quadrato di bronzo, pesante 875 chili che è molto raro non solo in Cina. Ora, questo magnifico capolavoro è esposto nel Museo nazionale della Cina a Beijing. Nel 1976 sono stati rinvenuti nella tomba di Fuhao, moglie del Re Wu Ting della dinastia Shang, un paio di recipienti simili di bronzo, di dimensioni più ridotte. Tra i bronzi vi sono migliaia di vasi, diecimila armi, pezzi di carri, cavalli nonché una miriade di punte di freccia. Tutti sanno che anticamente nelle battaglie, le punte della freccia erano molto richieste e una volta lanciate, non potevano essere più recuperate. Se non ci fossero state grandi risorse minerarie e non vi fossero state le imponenti fonderie, sarebbe stato impossibile fabbricare una quantità così grande di punte di frecce di bronzo.

 

Tra questi oggetti, c’è uno specchio di bronzo che merita di essere menzionato. In passato, si pensava che lo specchino di bronzo fosse apparso nel 7° secolo a.C. nell’epoca delle Primavere e Autunni e il suo uso si fosse poi diffuso nel 2° secolo a.C. durante la dinastia degli Han occidentale. Nel 1976 nella tomba della regina Fuhao (circa 1254 a.C.) furono scoperti quattro specchi di bronzo. In base a queste nuove scoperte, la storia dello specchino di bronzo cinese è stato anticipato di 500 anni. Sempre nella stessa tomba furono rivenuti per la prima volta in Cina tre coppe di avorio di alto livello artistico.

A nord del villaggio Xiao Tun vi è una vasta zona che fu in origine la sede dei palazzi dei Re della dinastia Shang. Attualmente, i resti di una cinquantina di palazzi imperiali sono stati portati di nuovo alla luce. Le loro vaste fondamenta in terra battuta sono ben ordinate e la posizione della costruzione è giusta anche in base ai controlli con la bussola attuale. La superficie dei palazzi reali varia da 200 a 400 metri quadrati. Essi potevano ospitare parecchie centinaia di persone in occasione delle grandi cerimonie. Le mura dei palazzi sono fatte di fango, i pilastri di legno, le fondamenta di pietra e il tetto è a quattro falde. Sui marmi vi sono anche dei bassorilievi.

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