La comunità internazionale ha riconosciuto che nessun paese è superiore agli altri, nessun modello di governo è universale e nessun singolo paese dovrebbe dettare l'ordine internazionale. L'interesse comune di tutta l'umanità è in un mondo che sia unito e pacifico, piuttosto che diviso e instabile. Per gestire bene gli affari del mondo, bisogna prima di tutto gestire bene i propri affari.
Xi Jinping 20 marzo 2023
Rafforzare la cooperazione tra Russia e Cina per aumentare sinergie e complementarietà economiche in tutti i settori, riformare il sistema internazionale e, al tempo stesso, trovare una soluzione alla crisi ucraina. Sono questi i principali obiettivi comuni emersi dal 40esimo incontro ufficiale andato in scena a Mosca tra Vladimir Putin e Xi Jinping.
C’è una “chiara logica storica”nella crescita delle relazioni sino-russe, ha scritto il presidente Xi in un articolo pubblicato a ridosso della visita su “Russian Gazette” e RIA Novosti. Il presidente cinese, su invito del capo del Cremlino, si è recato nella capitale russa in un momento storico molto particolare e carico di tensioni globali. Oggi, come dieci anni fa, Xi fa la sua prima visita di stato post-elezione proprio in Russia, confermando il senso di un lungo processo di riavvicinamento.
Cina e Russia sono fermi nel mantenere la direzione generale del rafforzamento del coordinamento strategico bilaterale. I due Paesi sono impegnati, spalla a spalla, a realizzare i reciproci sviluppi e ringiovanimenti nazionali, a sostenere il multipolarismo mondiale ed a lavorare per una democratizzazione delle relazioni internazionali.
Guidati da una visione comune dell’ordine internazionale e riconoscendo l’urgenza di riformarne la governance, è utile sintetizzare un passaggio dello scritto di Xi Jinping in merito al significato della visita a Mosca. Innanzitutto, Xi ha ribadito che entrambi i paesi hanno una politica estera indipendente, che converge nel dare grande priorità alla diplomazia e quindi nel rifiutare alleanze militari e logica dello scontro. Allo stesso tempo, entrambi i paesi si sostengono a vicenda nei rispettivi percorsi di sviluppo nazionale, contribuendo a fornire una grande vitalità alle relazioni bilaterali, che possono così ambire a diventare un modello di riferimento delle relazioni tra grandi paesi - basate su mutuo vantaggio, fiducia reciproca e coesistenza pacifica.
E così, mentre gli Stati Uniti insistono a gettare benzina sul fuoco, ostacolando processi di pace e di distensione tra i popoli, la Cina continua a lavorare per creare una comunità umana dal futuro condiviso. La decisiva regia dietro al recente, storico, accordo tra Iran e Arabia Saudita è soltanto la punta di un enorme iceberg diplomatico. Dentro al quale ricadono anche gli sforzi per porre fine al conflitto ucraino. Per la cui soluzione, tra l'altro, la Cina rimane ad oggi l'unico attore responsabile ad aver messo sul tavolo un documento di pace, con punti programmatici e proposte concrete.
In merito a ciò, Putin ha affermato che la Cina ha assunto una posizione imparziale, obiettiva ed equilibrata sulla crisi ucraina, e che la Russia, sempre aperta ai negoziati, rispetta il documento di Pechino per la risoluzione del conflitto. Tra l’altro Putin ha riconosciuto lo sforzo di Pechino per promuovere anche in molti altri casi l'equità e la giustizia sulle principali questioni internazionali.
Gli ingredienti per superare l'impasse coincidono, di fatto, con quelli proposti dalla Cina: il rifiuto della mentalità della Guerra Fredda e del mondo diviso in blocchi contrapposti, lo stop alle sanzioni unilaterali; la promozione del dialogo e della negoziazione. E la Cina, a ben vedere, è l'unico attore responsabile in grado di mediare tra le parti coinvolte. La Repubblica Popolare Cinese ha scelto di impegnarsi nella creazione di una comunità umana dal futuro condiviso, che implica rapporti inter-statali win-win capaci di risolvere, cooperando, le più aspre crisi globali nel campo della sicurezza, dello sviluppo e degli scambi culturali.
Putin e Xi hanno concordato su molteplici punti, in primis sul fatto che le relazioni sino-russe riceveranno un ulteriore impulso da questo faccia a faccia. Nel corso degli anni, la Cina e la Russia si sono fermamente sostenute a vicenda nella salvaguardia dei propri interessi fondamentali, attraverso l’attuazione di progetti di cooperazione in settori chiave dell’economia ed aumentando ad esempio la connettività transfrontaliera. L’interscambio commerciale tra i due paesi è cresciuto costantemente negli ultimi 13 anni, raggiungendo quasi i 200 miliardi di dollari.
Putin ha poi sottolineato che nell'ultimo decennio la Cina ha ottenuto risultati impressionanti e grandiosi in tutte le aree di sviluppo grazie alla leadership di Xi Jinping. Si tratta di un riconoscimento che evidenzia, agli occhi del mondo intero, il lavoro svolto dal presidente cinese e l'efficacia del sistema politico e di governance della Cina.
Sulla stessa lunghezza d'onda entrambi i leader hanno dichiarato che la crescita delle relazioni Cina-Russia ha portato benefici tangibili ai popoli dei due paesi, ma ha anche dato importanti contributi allo sviluppo e al progresso al mondo, attraversato da turbolenze e trasformazioni profonde.
In un simile scenario, la Cina continuerà a lavorare con la Russia anche per approfondire la sinergia tra la Belt and Road Initiative (BRI) e l'Unione economica eurasiatica e, infine, per rendere la governance globale più giusta ed equa. In questo senso le relazioni sino-russe possono ambire nei tempi medio-lunghi a creare una nuova forma di relazioni internazionali e una comunità umana dal destino condiviso.
L'autore Fabio Massimo Parenti è professore associato di studi internazionali e Ph.D. in Geopolitica e Geoeconomia