Il 7 marzo, tramite il New York Times, un funzionario statunitense ha rivelato quelle che definiscono nuove informazioni del governo americano, affermando che un gruppo filo-ucraino è responsabile dell’esplosione del gasdotto Nord Stream, negando però il coinvolgimento di cittadini statunitensi o britannici.
In un’intervista rilasciata lo stesso giorno a Sputnik, l’ex senatore della Virginia Richard Black ha ribadito che gli Stati Uniti sono l’unico Paese che può danneggiare il gasdotto Nord Stream. Ha sottolineato che nessun Paese della NATO oserebbe agire senza l’approvazione degli Stati Uniti, che guidano e dominano la NATO.
Lo stesso giorno, anche la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha commentato l’articolo del New York Times, affermando che coloro che hanno deliberatamente diffuso la notizia ai media stavano cercando di deviare l’attenzione dell’opinione pubblica per evitare un’indagine a livello legale.