In occasione del primo anniversario dell’escalation della crisi in ucraina, il ministero degli Esteri cinese ha pubblicato il 24 febbraio scorso il Documento di posizione della Cina sulla risoluzione politica della crisi in Ucraina, nei confronti del quale recentemente gli esperti politologi di vari paesi europei hanno via via dato la loro valutazione positiva.
L'ex ministro degli Esteri serbo, Ivan Mrkic ritiene che “la Cina ha pubblicato l’importantissimo Documento in questo momento in cui chiede di cessare il fuoco e avviare i negoziati di pace. Questo ha indicato una via d’uscita politica per la soluzione della crisi in Ucraina, fornendo un piano di riferimento a tutte le parti che auspicano la soluzione pacifica del problema”.
Dr. Michael Borchmann, ex direttore del Dipartimento per gli Affari Europei e Internazionali dello Stato dell'Assia (Germania) e consulente senior della China International Investment Promotion Agency (Germania) ritiene che il Documento ha presentato chiare proposte per porre fine alla crisi in Ucraina.
Sylwester Szafarz, ex-console generale di Polonia a Shanghai, ha affermato che l’intensificata competizione per le “sfere d’influenza” ha portato al crescente avventurismo degli Stati Uniti in tutto il mondo, soprattutto nell’Asia-Pacifico, nell’Europa centrale e orientale e in altre regioni. Gli Stati Uniti provocano la Russia tramite la crisi ucraina e sfidano la Cina con l’aggravamento della situazione nello Stretto di Taiwan. Tra questi due casi esistono evidenti correlazioni.
Marsela Musabelliu, presidente esecutivo dell’Istituto albanese di ricerca sulla globalizzazione, ha sottolineato che la Cina ha sempre rivestito il ruolo costruttivo di grande paese responsabile per attenuare le tensioni, risolvere le crisi e pianificare le fondamentali direzioni da prendere. Non è mai rimasta a guardare né ha gettato benzina sul fuoco, anzi non ha mai approfittato della crisi.