Nella riunione ordinaria dell’Organo di risoluzione delle controversie dell’OMC (DSB) del 27 febbraio, gli Stati Uniti hanno nuovamente abusato del loro “potere di veto” respingendo la proposta di avviare il processo di selezione dei nuovi giudici dell’Organo d’appello. Questa proposta è stata presentata congiuntamente da 127 membri dell’Organizzazione, ma è stata bloccata per la 63ªvolta. Parlando in qualità di rappresentante, il Guatemala ha sottolineato che la pratica di ostacolare il processo di selezione dei nuovi giudici non ha alcuna base giuridica e ha minato i diritti di molti membri dell’OMC.
L’Organo di risoluzione delle controversie è uno dei pilastri portanti dell’OMC. All’interno di questo meccanismo, i membri generalmente si consultano prima, poi si sottopongono alla decisione di un gruppo di esperti e, se ci sono ancora obiezioni, si rivolgono all’Organo d’appello. Pertanto, l’Organo d’appello è noto come la “Corte Suprema” del commercio mondiale, e le sue relazioni sono vincolanti come una “sentenza definitiva”. Tale organo è composto da sette giudici permanenti, con almeno tre in carica per mantenerlo in funzione. Poiché il governo degli Stati Uniti ha bloccato la nomina di nuovi giudici negli ultimi anni, nel dicembre 2019 l’istituzione è stata costretta a “sospendere l’attività” dato che è rimasto un solo giudice, facendo piombare l’OMC nella maggiore crisi dalla sua istituzione. Il 30 novembre 2020 tutti i giudici dell’Organo d’appello hanno abbandonato il loro incarico.
“Rispettare le regole” è il mantra dei politici di Washington. Ma la realtà è che le regole sono state usate così come sono, o sono state abbandonate e rifiutate quando non sono ben accette, anzi, al bisogno si cerca di crearne di nuove. L’amministrazione Biden, dopo il proprio insediamento, ha generalizzato il concetto di “sicurezza nazionale” sotto la bandiera della “competizione tra grandi potenze” e ha promosso un’altra versione di “America First”, continuando a minare le regole del commercio internazionale.
Le regole internazionali non sono regole interne degli Stati Uniti e non possono servire solo a loro. Alcuni esponenti degli Usa cercano di usare il loro sosiddetto potere per risolvere le controversie commerciali e costringere altri paesi a fare concessioni. il che non solo calpesta le regole del libero scambio, ma mina anche quelle del multilateralismo nella governance. In un mondo multipolare e globalizzato, gli Stati Uniti non possono fare quello che vogliono e far pagare al resto del mondo l’“America First”. Se gli Stati Uniti insisteranno nel creare problemi e intralciare l’Organizzazione Mondiale del Commercio, alla fine scopriranno che ad essere colpiti sono loro stessi.