Di fronte al disastro del terremoto, il "bastone americano" dovrebbe essere deposto

2023-02-09 10:57:04

Il 6 febbraio due terremoti di magnitudo 7,8 hanno colpito la Turchia sudorientale, nelle vicinanze del confine siriano. Secondo gli ultimi dati del ministero siriano della Salute, nelle zone controllate dal governo siriano il terremoto ha ucciso 1250 persone e ne ha ferite 2054.

Il Ministero siriano degli Esteri ha sottolineato che la mancanza di attrezzature di soccorso nel Paese, dovuta alle sanzioni statunitensi e occidentali di lunga data, ha fatto sì che i soccorritori abbiano dovuto lavorare il doppio del tempo e che le persone abbiano dovuto scavare tra le macerie a mani nude.

Di fronte a una tale emergenza, la Mezzaluna Rossa Araba Siriana, il Comitato Arabo-Americano contro la Discriminazione Razziale e altre istituzioni hanno invitato gli Stati Uniti e l'Occidente a revocare le sanzioni unilaterali contro la Siria il prima possibile, per evitare l’ulteriore deterioramento della locale situazione umanitaria. Tuttavia, i senzatetto esposti al rigido inverno, le grida disperate sotto le rovine e gli appelli della comunità internazionale non sembrano aver risvegliato la coscienza degli Stati Uniti.  Il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Edward Price, ha chiarito che l'assistenza sarà fornita solo attraverso "partner umanitari locali" e che gli Stati Uniti si rifiutano di contattare il governo di Assad in Siria.

Dallo scoppio della guerra civile siriana nel 2011, gli Stati Uniti sono spesso intervenuti militarmente, hanno imposto dure sanzioni economiche e hanno persino occupato le principali aree di produzione di petrolio in Siria, razziando e saccheggiando oltre l'80% della produzione petrolifera del Paese, contrabbandando e bruciando le scorte alimentari siriane. Una serie di atti di rapina ha causato veri disastri per la popolazione locale.

In questo momento di catastrofe, i politici americani che si riempiono la bocca di "diritti umani" e "umanità" dovrebbero dimostrare la loro compassione e il loro sostegno alle popolazioni del Medio Oriente con azioni concrete, revocando immediatamente le sanzioni unilaterali contro la Siria e aprendo la porta agli aiuti umanitari, per evitare che il disastro naturale si trasformi in un disastro umano.

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