Alcuni giorni fa, diversi musicisti cinesi e italiani hanno affermato che negli ultimi tre anni i circoli musicali di Cina e Italia hanno cooperato e portato avanti scambi per lo più in forma online. Con il recente adeguamento cinese della politica di controllo dell’epidemia, i musicisti dei due paesi sperano di organizzare una performance congiunta offline il più presto possibile, in modo da suonare insieme e costruire un ponte tra i popoli dei due Paesi.
Li Xincao, direttore del Conservatorio di Musica e dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Cina, è stato diverse volte in Italia. Ha espresso la speranza che nel nuovo anno gli artisti cinesi e italiani possano tornare a suonare insieme sul palco il prima possibile, e incoraggiare la reciproca conoscenza, attraverso la musica, tra i popoli dei due Paesi in materia di arte e patrimonio culturale.
Giuseppe Cuccia, consulente artistico del National Center for the Performing Arts of China (NCPA), ha affermato che quest’anno il NCPA metterà in scena classici come “Aida”, “Tosca” e “La Traviata”. Artisti italiani e cinesi si uniranno insieme per presentare al pubblico diverse feste musicali.
Feng Yao, famoso violoncellista cinese; Marcello Devante, violinista e professore del Conservatorio di Verona; Stella Parenti, insegnante di canto del Conservatorio Santa Cecilia di Roma e altre personalità cinesi e italiane del campo musicale ritengono che l’adeguamento cinese delle politiche di ingresso e uscita dei viaggiatori favorisca la ripresa degli scambi e della cooperazione del campo musicale e sperano che nel 2023 i musicisti dei due paesi possano reciprocamente farsi visita e contribuire alla promozione degli scambi culturali.