Scambi commerciali Cina-Italia, crescita del 5,4% nel 2022 e forte resilienza anche per il futuro

2023-01-14 21:31:53

Dai dati pubblicati il 13 gennaio dall’Amministrazione generale delle Dogane della Repubblica popolare cinese emerge che il volume degli scambi commerciali tra Cina e Italia nel 2022 ha superato quota 77,88 miliardi di dollari, con una crescita del 5,4% su base annua; tra questi il volume delle esportazioni cinesi in Italia ha sfiorato i 50,90 miliardi di dollari, con un aumento del 16,8% su base annua, mentre quello delle importazioni del “Made in Italy” in Cina ha superato i 26,97 miliardi, con un calo dell’11% rispetto al 2021. A tale riguardo, la professoressa Sun Yanhong, ricercatrice senior dell’Institute of European Studies della CASS e segretario generale dell’Istituto di studi italiani della CAES, ha ricordato nel corso di un’intervista concessa al CMG, che il volume d’import-export tra Cina e Italia nel 2022 ha realizzato una crescita del 5,4% su base annua, con un nuovo record storico; ciò dimostra sia che le due economie abbiano ancora una grande complementarietà, sia che la cooperazione commerciale tra i due Paesi abbia ancora una forte resilienza.

Secondo la prof.ssa Sun, a causa dell’impatto asimmetrico apportato dai conflitti Russia-Ucraina sui costi produttivi e operativi delle aziende dei vari Paesi del mondo, nel 2022 i commerci bi-direzionali tra Cina-Ue e Cina-Italia hanno presentato una caratteristica comune, ossia le esportazioni delle merci cinesi verso l’Ue e l’Italia hanno mantenuto un alto tasso di crescita, mentre le importazioni delle merci Ue e Italia in Cina hanno registrato un calo evidente. Dopo l’inizio dei conflitti Russia - Ucraina, l'Europa è presto sprofondata in una crisi energetica a causa delle sanzioni e delle contromisure tra Ue e Russia, con un grande rialzo dei prezzi delle merci all’ingrosso, come quelli delle risorse energetiche, che ha provocato un costante rincaro d’inflazione; tra questi l’inflazione italiana nel 2022 è balzata all’8,1%, segnando un punto massimo dal 1985. L'impennata dei costi energetici e l'alta inflazione hanno portato a un aumento significativo dei costi di produzione e di quelli operativi per le imprese di Ue, in particolare dell’Italia e a una diminuzione significativa della competitività delle esportazioni, inducendo gli acquirenti, comprese le imprese cinesi, a rivolgersi ad altri fornitori più convenienti. Questa è la principale ragione del significativo calo delle importazioni nel 2022 in Cina del Made in Italy e dei prodotti Ue. In effetti, i deficit del commercio all’estero sia dell’Ue che dell’Italia si sono nel complesso estesi nel 2022 , con una diminuzione delle esportazioni non solo verso la Cina ma anche verso altri importanti partner commerciali.

Ciò nonostante, la ricercatrice Sun è rimasta ottimista per l’ulteriore crescita del commercio tra Cina e Italia, e ha ricordato che l’esportazione delle merci cinesi in Italia nel 2022 ha registrato una crescita del 16,8%, ma le importazioni del Made in Italy in Cina, sebbene in calo, rimangono ancora molto più alte rispetto a quelle del 2020; tutto ciò dimostra ancora una complementarità stabile e forte tra le due economie. Considerando che la Cina sta ottimizzando le proprie politiche anti-Covid, si prevede che la struttura del commercio tra Cina e Italia si riprenderà gradualmente quando la crisi energetica in Europa e in Italia si sarà attenuata.

Per quanto concerne la continua ottimizzazione delle misure di prevenzione e controllo anti-Covid avvenuta in Cina nell’arco di più di un mese, secondo Sun Yanhong, gli aggiornamenti delle misure restrittive anti-Covid, basati su valutazioni scientifiche, contribuirà non solamente a promuovere l'accelerazione dello sviluppo economico e sociale della Cina, ma anche a facilitare la ripresa dell'economia mondiale. La serie di misure che la Cina sta attuando per facilitare gli spostamenti di cinesi e stranieri, inietterà una nuova forza motrice per la cooperazione economico-commerciale nel 2023 e nel prossimo futuro. In primo luogo, l'adeguamento delle misure preventive contribuirà a rafforzare la fiducia dei consumatori e degli investitori, in quanto enti internazionali di investimento, tra cui JPMorgan Chase, hanno già alzato le loro previsioni sulla crescita economica della Cina e la ripresa del mercato cinese creerà maggiori opportunità di esportazione per i prodotti "Made in Italy" nel Paese asiatico. In secondo luogo, le nuove norme cinesi contro la pandemia agevoleranno la ripresa degli spostamenti di cinesi e stranieri e i viaggi imprenditoriali, aumentando in modo significativo le certezze di produzione e operatività delle imprese domestiche; in questo modo, da un lato si accresce la fiducia imprenditoriale degli investitori e riprende l’ottimismo del mercato, così che la Cina possa continuare ad essere la destinazione prioritaria degli investimenti stranieri; dall’altro, si aiutano le imprese cinesi a completare nel tempo previsto gli ordini d’esportazione. Ciò indubbiamente sbloccherà ulteriormente il potenziale per le imprese italiane di investire in Cina e per le imprese cinesi di esportare in Italia. Terzo, prima d’inizio pandemia, l’Italia è stata da sempre la destinazione preferita dai turisti cinesi; anche i turisti italiani appassionati di Cina hanno registrato una stabile tendenza di crescita; si prevede che i liberi viaggi tra i due Paesi possano riprendere quanto prima, dando un grande impulso non solamente al turismo dei due Paesi, ma anche alla ripresa dei settori interessati coinvolti, tra i quali l’alberghiero, la ristorazione, il trasporto e l’intrattenimento.

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