È ora che gli Stati Uniti, il più grande paese diffusore del virus pubblichino i dati sull'epidemia

2023-01-14 21:13:26

Attualmente, la nuova variante XBB.1.5 del Covid-19 si sta diffondendo rapidamente negli Stati Uniti e rappresenta il 43% dei casi di COVID-19 nel paese, diventando così il ceppo in più rapida diffusione nel Paese. Secondo il Global Influenza Shared Database (GISAID), negli ultimi tre anni quasi tutti i ceppi delle nuove varianti di coronavirus e i loro rami sono stati diffusi negli Stati Uniti. Perché gli Stati Uniti sono diventati un "focolaio" di varianti di virus e perché XBB.1.5 ha causato infezioni così diffuse negli Stati Uniti? Gli Stati Uniti devono condividere con l'OMS e la comunità internazionale le informazioni e i dati sul virus in modo tempestivo, aperto e trasparente. Il mondo attende la risposta degli Stati Uniti. Questo non solo sarebbe responsabile nei confronti del popolo americano, ma aiuterebbe anche la comunità internazionale a trovare una risposta efficace per fermare l'ulteriore diffusione del virus nel mondo.

Inoltre, è necessario che gli Stati Uniti spieghino la correzione di dati alla comunità internazionale. Secondo i dati del CDC dell'ultima settimana del 2022, il nuovo ceppo XBB.1.5 rappresentava il 40,5% di tutti i casi d’infezione. I dati sono stati ampiamente riportati dai principali media mondiali. Ma il 6 gennaio la Reuters ha riportato che i dati sono stati rivisti al 18,3%. Perché c'è una differenza così grande tra i dati precedenti e presenti? Perché il CDC non risponde? Il mondo ha bisogno di una risposta.

Negli ultimi tre anni, i ceppi virali diffusi negli Usa sono stati costantemente mutati, rendendo gli Stati Uniti il vero e proprio “maggiore paese diffusore del virus” e il “peggior allievo” nella lotta globale contro l’epidemia. Uno dei motivi importanti consiste nel fatto che gli Stati Uniti non sono aperti e trasparenti per quanto riguarda le informazioni sull’epidemia.

Negli ultimi tre anni, la comunità internazionale ha accusato ripetutamente gli Usa per la falsificazione dei dati e la mancanza di trasparenza nelle informazioni sull’epidemia. Ad esempio, nel marzo 2021, l’ex direttore del CDC (Centers for Disease Control and Prevention) Tom Frieden ha osservato: “la mancanza di informazioni accurate e in tempo reale è stato uno dei maggiori fallimenti nella risposta alla pandemia degli Usa.” Nel maggio 2022, la NBC ha riferito che il numero delle persone infette da Covid-19 potrebbe essere gravemente sottostimato…

Attualmente l’OMS ha riconosciuto XBB 1.5 come la“progenie con la più forte trasmissibilità”tra le varianti di Omicron e ha avvertito che potrebbe causare ancora più infezioni. È ora che Stati Uniti, il più grande paese diffusore del virus, pubblichino i dati dell’epidemia, e il mondo ha il diritto di sapere la verità!

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