Diamo vita ai tesori nazionali

2023-01-06 07:24:32

Nella sala delle esposizioni, la Grotta di Longmen di Luoyang incontra la Grotta di Yungang dello Shanxi. Le due grotte di epoche diverse compaiono nello stesso spazio.

Recentemente, presso il Museo Nazionale cinese si è aperta la mostra “Compilation of Classics in the Flourishing Age:

The Exhibition of Achievements in Compiling A Comprehensive Collection of Ancient Chinese Paintings”. Nella terza parte della mostra intitolata “Trasformazione senza confini”, la sezione “Copie di immagini dei reperti” ha affascinato un gran numero di visitatori. Presentata per la prima volta al Museo Nazionale, questa galleria di "grotte" in viaggio nel tempo presenta nove gruppi di statue di nicchia, provenienti da otto delle più importanti grotte lungo la Via della Seta, nelle valli del Fiume Giallo e del Fiume Azzurro.

Grazie al sostegno di alcune strutture, quali l’Istituto di Ricerca di Dunhuang, l'Università dello Zhejiang ha riprodotto in scala reale le nicchie rappresentative delle cinque principali grotte cinesi iscritte nella Lista del Patrimonio Unesco, grazie alla tecnologia di misurazione e ricostruzione digitale 3D ad alta fedeltà sviluppata in proprio, unica a livello mondiale.

Questa mostra, rappresentata dall’Università dello Zhejiang, ci fa conoscere i risultati di 20 anni di tutela digitale delle grotte cinesi, realizzando la convergenza di diverse epoche e categorie del patrimonio culturale cinese nell'era digitale.

Una corsa contro il tempo

Nel processo di tutela dei reperti, c’è un fattore peculiare: il tempo. Con il passare del tempo, i reperti vengono parzialmente distrutti dalla forza della natura e le informazioni storiche apportate rischiano addirittura di scomparire.

“Il nostro lavoro è correre contro il tempo”. Sotto la guida di Li Zhirong e Diao Changyu, l’intero gruppo di digitalizzazione di reperti dell’Università dello Zhejiang ha in totale 54 membri, oltre la metà dei quali sono ingegneri responsabili per l’indagine in campo e la digitalizzazione; le restanti 15 persone sono esperti nei settori di ricerca di archeologia e digitalizzazione.

Quest’estate, i quattro team hanno viaggiato attraverso il Paese per "ricreare" digitalmente il Tempio Fengxian della grotta di Longmen dello Henan, la Grotta di Dazu del Chongqing, il Tempio Nanchan e Foguang della Montagna Wutai dello Shanxi e il Ponte Guangji dell’Hangzhou.

Il nemico di questa corsa contro il tempo è la natura. La tecnologia di ricostruzione 3D multi-immagine utilizzata dal team consente al computer di estrapolare i "punti caratteristici" dei manufatti con l'aiuto di un software; l'algoritmo calcola un modello 3D dell'oggetto con informazioni sulla texture per produrre un modello di dati ad alta fedeltà.

L’Università dello Zhejiang è una tra le prime università che ha svolto le ricerca di tecnologia digitale dei reperti. Sin dal 1997, ha attivato la sua collaborazione con l’Istituto della ricerca di Dunhuang per svolgere ricerche e mettere in pratica le tecnologie digitali di conservazione e visualizzazione dei reperti e ha gradualmente sviluppato un sistema tecnologico digitale che copre l'intera gamma dei reperti.

Il "volto della parete" nelle montagne 

Sulle pareti dell’Istituto della ricerca di Dunhuang è scritta una frase seguente: la storia è fragile perché è scritta sulla carta e dipinta sulle pareti; allo stesso tempo, la storia è anche forte perché c’è sempre un gruppo di persone che vogliono tutelare i fatti realmente accaduti, così da non essere dimenticati.”

Nel 2000, Diao Changyu, al tempo studente della facoltà di informatica dell’Università dello Zhejiang, si è recato per la prima volta a Dunuang. All'inizio, gli affreschi fatiscenti di fronte a lui erano molto meno attraenti del panorama e degli squisiti cibi locali. Ma quella prima esperienza sul campo e le decine di viaggi a Dunhuang che seguirono cambiarono la sua percezione. "Le linee e i colori sono diventati gradualmente parte del mio corpo e le immagini apparivano costantemente nella mia mente", ha così ricordato Diao Changyu. A Dunhuang, Diao Changyu ha per la prima volta applicato la "tecnologia di ricostruzione 3D multi-immagine" ai laboratori mobili per la tutela dei siti di scavo dei reperti archeologici.

All'inizio dell'estate del 2012, Li Zhirong e Diao Changyu hanno guidato la loro squadra a Guyuan, nel Ningxia, attraverso precipizi ripidi; hanno applicato per la prima volta il metodo archeologico della digitalizzazione dei reperti culturali nel corso dei lavori archeologici alle grotte del Monte Xumi. Dopo otto anni, al termine di due cicli di lavoro sul campo e un lungo processo di compilazione, è stato stampato il primo rapporto archeologico sui lavori archeologici digitali di grotte: il Rapporto archeologico delle Grotte del Monte Xumi.

Secondo Li Zhirong, sebbene si adottino le attrezzature più avanzate, la digitalizzazione archeologica è ancora un lavoro abbastanza faticoso che necessita di grande impegno.

Il digitalizzatore deve confrontarsi con un patrimonio complesso, scattando una fotografia dopo l'altra e scansionando una striscia dopo l'altra. Ogni fotografia, ogni linea e superficie tracciata con il laser, racchiude il desiderio di avvicinarsi, di approfondire, di essere più completi, di preservare tutto ciò che è stato creato nel corso dei secoli da coloro che ci hanno preceduto.

Questo rende il lavoro un esercizio "faccia a faccia" senza fine. Da un anno e mezzo di stanza alle Grotte di Longmen, gli ingegneri novantenni Liao Jian e Liu Zhiwei sono impegnati nella prima fase della registrazione digitale del sito archeologico: la raccolta di dati e informazioni sui manufatti.

Nella grotta Guyang, hanno sollevato su un'impalcatura lo "scanner laser 3D a braccio articolato" da 60 kg e hanno scansionato la grotta con una precisione di 0,03 mm, più fine di un filo di capello. Ogni giorno, i ricercatori scelgono diverse angolazioni per trovare altri "punti caratteristici" da analizzare e ricostruire al computer. Per riprodurre accuratamente le grotte, ogni due foto deve essere sovrapposto almeno il 75% delle immagini, il che vuole dire che per ogni metro quadrato in media bisogna scattare oltre 50 foto. Per completare la registrazione digitale del Tempio Fengxian della Grotta di Longmen, hanno scattato in totale 100.000 foto. 

Di giorno in giorno, per questi archeologici, la maggiore sfida è supportare la fatica e la solitudine. Nell’intervallo di lavoro, a Liao Jian piace salire sul livello più alto dell'impalcatura e sdraiarsi sotto il tetto a volta della grotta per guardare in alto. Dopo aver guardato a lungo, gli abiti fluenti e le figure animate delle statue di fronte a lui sembrano prendere vita e un paio di occhi viaggiano attraverso millenni per guardarlo.

La riproduzione digitale dei reperti apre a tutti la strada per incontrare le menti geniali delle antiche civiltà.

Diao Changyu ha una volta condiviso una storia con i suoi studenti: la sonda spaziale Voyager 1 ha viaggiato per 13 anni; arrivata a circa 6 miliardi di chilometri dalla Terra, ha scattato una foto di tutto il sistema solare. Tra tutti i puntini sulla foto, la Terra è soltanto un puntino blu che occupa circa un pixel di spazio.

“Diao Changyu ha così dichiarato: nella dimensione del tempo e dello spazio dell’Universo, noi esseri umani siamo così piccoli. Tutto quello che noi abbiamo fatto è lasciare agli esseri umani un pezzo romantico, come quel punto blu”. Questa è la singolare poesia dello studente di ingegneria Diao Changyu.

Negli ultimi anni, concentrandosi sui dipinti antichi cinesi e sui reperti archeologici lungo la Via della seta, l’Università dello Zhejiang ha svolto un progetto di raccolta di risorse digitali attraverso immagini dei reperti archeologici. Questo percorso è proseguito all'estero.

Nel 2019, il team è stato invitato dall'Accademia cinese dei beni culturali per creare un archivio digitale del tempio di nove piani nella Piazza Durbar di Katmandu, nell'ambito del progetto di ricostruzione post-terremoto in Nepal. Un anno dopo, il team ha collaborato con l'Istituto di ricerca di Yungang per creare la prima replica della grotta in 3D mobile del mondo; è stato così possibile visitare virtualmente la Grotta n.12 di Yungang nella provincia dello Zhejiang ed è stato reso possibile il tour globale delle Grotte di Yungang.

Le aspettative per il futuro sono ancora maggiori. Diao Changyu ha iniziato a guidare il suo gruppo per esplorare più direzioni per la visualizzazione e l'uso digitale di reperti archeologici, tra cui giochi, VR e metaverso… La speranza è quella dii aprire un passaggio attraverso i millenni, in modo che la luce di queste eccellenti culture tradizionali, che contengono le profonde memorie della nazione, possa riflettersi nei cuori della generazione attuale.

Come quel punto blu nell’universo, questo potrebbe diventare un eterno giardino virtuale degli esseri umani.


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