[In altre parole] I discorsi di fine anno del Presidente Mattarella e del Presidente Xi: prospettive per il futuro

2023-01-01 23:52:38

Nonostante le differenze tra i due paesi, i discorsi di fine anno dei due presidenti ha messo in evidenza alcuni punti in comune, che rappresentano un’ottima base per rafforzare la cooperazione e sviluppare una diplomazia people-to-people.

Lo scorso novembre, nel corso dell’incontro bilaterale tra Italia e Cina a margine del G20 di Bali, è emersa la volontà dei due paesi di approfondire gli ambiti di cooperazione e collaborazione possibili, a cominciare dall’intensificarsi delle relazioni economiche. L’Italia ha espresso il suo desiderio di promuovere gli interessi economici reciproci, anche nell’ottica di un aumento delle esportazioni italiane in Cina, e Xi Jinping ha sottolineato come Pechino fosse “disposta a importare più prodotti italiani di alta qualità, accogliendo l’Italia come Paese d’onore all’edizione 2023 della Fiera internazionale dei beni di consumo”.

Così facendo, si è messa in evidenza la reciprocità dei due paesi che è esattamente una delle chiavi per leggere il rapporto tra Italia e Cina che, al netto delle differenze, sono paesi accomunati da un retroterra culturale che, come sottolineato in ogni incontro bilaterale tra le due parti, è figlio di civiltà millenarie.

Proprio attraverso la prospettiva della reciprocità è interessante cogliere alcuni dei passaggi del discorso di fine anno del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella e del suo omologo cinese Xi Jinping. A partire, per esempio, dall’analisi economica e sociale dei rispettivi paesi.

Il biennio 2021/2022 è stato, secondo il Presidente italiano, un momento nel quale “l’Italia ha resistito e ha ottenuto risultati che inducono alla fiducia”. Sottolineando come la crescita economica in questo periodo sia stata importante, con imprese capaci di innovarsi, esportazioni cresciute in modo significativo ed il flusso turistico che ha ripreso a pieno regime. Da parte sua, il Presidente cinese ha sottolineato come la Cina abbia mantenuto la sua posizione di seconda economia del mondo, dimostrando “una forte resilienza, un enorme potenziale e sufficiente vitalità”.

L’anno che abbiamo davanti può essere importante per il rafforzamento dei legami economici dei due paesi. “Il lavoro di controllo e prevenzione dell’epidemia – ha affermato Xi Jinping – è entrato in una nuova fase” e questo può portare ad una ripresa delle relazioni ad alta intensità, con la possibilità di viaggiare intensamente tra i due paesi. In un contesto economico globale caratterizzato da forti elementi di instabilità, crescita delle materie prime e del costo dell’energia e da difficoltà di approvvigionamento dei materiali, mantenere e sviluppare relazioni stabili e forti diventa fondamentale per superare al meglio le difficoltà, sviluppare l’economia e permettere una crescita equilibrata e stabile.

Ascoltando il discorso di fine anno del Presidente italiano e di quello cinese, non si può non cogliere l’attenzione riposta all’unità del paese ed all’impegno nella lotta contro le diseguaglianze, che proprio le gravi emergenze degli ultimi anni, hanno esacerbato.

Il primo giorno del 2023 è una data importante per l’Italia, perché festeggia il settantacinquesimo anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione della Repubblica che, nelle parole del Presidente Mattarella rivolte alla nazione, rappresenta per gli italiani la “bussola” che deve orientare l’agire civico e politico. Ed è proprio alla Costituzione che il Presidente della Repubblica Italiana fa riferimento quanto parla delle “differenze legate a fattori sociali, economici, organizzativi, sanitari tra i diversi territori” ricordando come la Repubblica abbia il dovere di “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che ledono i diritti delle persone”.

Anche il Presidente cinese Xi Jinping ha fatto riferimento all’impegno del suo paese nella riduzione delle diseguaglianze, sia consolidando la lotta contro la povertà, che approfondendo la rivitalizzazione delle aree rurali.

Un altro tratto comune, è stata l’attenzione alle giovani generazioni. “Nella Cina di domani – ha sottolineato Xi Jinping-, i giovani saranno portatori di speranza. Un paese può fiorire se dispone di una gioventù capace. Lo sviluppo del paese dipenderà dall’impegno e dalle responsabilità che un’ampia fascia di giovani saprà assumersi. I giovani sono forti e la gioventù è in grado di generare sogni”. Il Presidente Mattarella ha dedicato alle giovani generazioni la parte conclusiva del suo messaggio alla nazione: “Guardiamo al domani con gli occhi dei giovani. Guardiamo i loro volti, raccogliamo le loro speranze. Facciamole nostre. Facciamo sì che il futuro delle giovani generazioni non sia soltanto quel che resta del presente ma sia il frutto di un esercizio di coscienza da parte nostra”.

Non poteva certamente mancare un riferimento alla guerra ucraina ed ai tanti conflitti che sconvolgono il mondo nel messaggio dei due presidenti.

“Se questo è stato l’anno della guerra, dobbiamo concentrare gli sforzi – ha ribadito il Presidente italiano - affinché il 2023 sia l’anno della fine delle ostilità, del silenzio delle armi, del fermarsi di questa disumana scia di sangue, di morti, di sofferenze”. Il Presidente Mattarella ha inoltre sottolineato come “vengono bruciate, per armamenti, immani quantità di risorse finanziarie che, se destinate alla fame nel mondo, alla lotta alle malattie o alla povertà, sarebbero di sollievo per l’umanità”.

Il Presidente cinese Xi ha messo in evidenza come “grandi cambiamenti epocali si susseguono veloci ed il mondo non è ancora in pace. Noi continueremo a considerare preziosi la pace, lo sviluppo e i nostri rapporti di amicizia e partenariato, continueremo con fermezza a stare dal lato giusto della storia e del progresso dell’umanità, e ci impegneremo ad offrire sapienza e progetti cinesi per la causa della pace e dello sviluppo del genere umano”.

L’augurio che possiamo farci per questo nuovo anno è che la lotta contro disuguaglianze, ingiustizie e contro la guerra ispiri l’agire della politica internazionale e l’impegno che possiamo prenderci, anche ispirati dagli auspici alla pace di questi due discorsi di fine anno, è quello di rafforzare le relazioni culturali, economiche e politiche tra paesi e popoli di diverse culture, al fine di promuovere la comprensione e la cooperazione tra le diverse comunità. È il nostro piccolo contributo affinché il 2023 sia un anno di svolta, all’insegna della pace e della cooperazione internazionale.

  

L'autore Francesco Maringiò, presidente dell’Associazione italo-cinese per la promozione della Nuova Via della Seta

 

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