Il 23 dicembre scorso siamo entrati nel 12esimo mese del calendario lunare cinese, chiamato in cinese “la yue”, la, quarto tono, yue, anche quarto tono, insieme la yue, 12esimo mese del calendario lunare cinese. Il suo arrivo sottolinea la sempre maggiore vicinanza della Festa di primavera, e il sapore del capodanno cinese sempre più intenso.

Nella remota antichità, in Cina il termine “la” indicava un rito sacrificale. Durante le dinastie Shang e Zhou si tenevano 4 riti sacrificali, rispettivamente in primavera, estate, autunno e inverno per offrire sacrifici agli dei e agli antenati;  fra questi quello invernale era il più grande e solenne. Siccome le attività sacrificali invernali si svolgevano generalmente nel 12esimo mese del calendario lunare, quest’ultimo veniva chiamato “la yue” e il giorno, in cui si teneva il rito sacrificale “la ri”, che però non era fisso. Sin dalle Dinastie del Nord e del Sud, l’ottavo giorno del 12esimo calendario lunare diventò il giorno fisso per il sacrificio invernale.

I rituali non erano solo un'espressione di gratitudine verso gli dei e gli antenati e una speranza di bel tempo e pioggia per l'anno successivo, ma anche un modo per decorare la noiosa vita invernale degli antichi.

Entrando nel “la yue”, si comincia a sentire il sapore del capodanno cinese.