Sanità, Ucraina, Crisi energetica, Clima, Sport e Solidarietà sono le parole che hanno scandito gli eventi del 2022. Tensioni, conflitti e crisi regionali e globali hanno messo in luce le turbolenze del sistema politico-economico internazionale e le debolezze del mondo. In questa serie analizziamo una ad una le parole chiave del 2022 per disvelare i problemi ancora aperti e le criticità da risolvere, ma anche per suggerire possibili soluzioni secondo i principi guida della cooperazione e della coesistenza tra i popoli.
Il 2022 è stato un anno di grandi eventi sportivi: dall'inizio, con le Olimpiadi Invernali di Pechino a febbraio, alla fine, con lo svolgimento dei Mondiali di Calcio in Qatar. Nonostante più di un tentativo di boicottaggio mediatico, l'Asia è stata dunque protagonista.
Lo scorso inverno, la Cina aveva accolto ben 3000 atleti da 91 nazioni, mostrando al mondo una rinnovata capacità di accoglienza basata sullo sviluppo di alta tecnologia e sostenibilità. Dai sistemi di refrigerazione ad anidride carbonica per ridurre il consumo energetico alla rigenerazione di aree industriali dismesse, come Shougang, trasformata in sede di gara per la disciplina del big-air, passando per l'alta velocità ferroviaria, con gli iper-tecnologici convogli Fuxing messi a disposizione di atleti, staff e giornalisti per muoversi, in appena 50 minuti, tra Pechino e il Villaggio Olimpico di Zhangjiakou, l'intera manifestazione aveva consentito agli stranieri presenti di conoscere meglio la realtà cinese, al di là della propaganda politica. Purtroppo si era ancora in un periodo di piena applicazione delle restrizioni e delle limitazioni per evitare la diffusione del contagio da Covid e l'assenza di pubblico ha impedito di mostrare la crescente passione dei cinesi per gli sport invernali, un nuovo mercato di consumo ancora tutto da esplorare. Tuttavia, l'organizzazione è stata impeccabile e questo è indubbiamente un fattore che sarà tenuto in considerazione per l'assegnazione di nuovi futuri grandi eventi sportivi. “Uniti nella diversità” è il messaggio più profondo che ci giunge da Pechino e da tutte le manifestazioni sportive e culturali internazionali.
Il Qatar è stato il primo Paese del Medio Oriente ad ospitare un campionato mondiale di calcio. Ormai questo sport non è più appannaggio esclusivo di Europa e America Latina ma sta guadagnando seguito anche in altre realtà, dall'Asia al Nord America, dall'Africa all'Oceania. Il successo riscosso dal Marocco, arrivato alle semifinali per la prima volta nella storia, è la dimostrazione che il talent scouting sta funzionando ovunque. Risultati inaspettati come le vittorie dell'Arabia Saudita sull'Argentina, del Giappone sulla Germania e dell'Iran sul Galles nella fase a gironi hanno divertito gli appassionati e contribuito, assieme alle giocate dei campioni più famosi, a dissipare le polemiche sorte nelle ultime settimane, quando una certa stampa mainstream aveva puntato il dito contro l'Emirato in tema di diritti umani e civili. Doha ha risposto con i fatti: lecito esprimere la propria opinione ma altrettanto legittimo è raccontare una manifestazione che non ha tradito le attese, mostrando al mondo, in particolare al pubblico occidentale, un Paese ancora poco conosciuto ma già capace di organizzare una manifestazione di tale portata, accogliendo i tantissimi tifosi stranieri giunti da ogni parte del mondo e realizzando impianti di gioco ecosostenibili e a basso impatto ambientale.
Purtroppo, la cultura occidentale sta ormai entrando in una spirale molto preoccupante. Tutto ciò che non risponde ai propri desiderata, viene sistematicamente schernito, deriso o addirittura violentemente boicottato. Questa cosiddetta cancel culture non soltanto si rivolge contro il patrimonio storico e valoriale degli stessi Paesi in cui si è originata, ma rappresenta anche un pericolosissimo strumento di divisione tra popoli e tra culture, innescando il rischio di un nuovo scontro di civiltà. Dallo sport, come avvenuto in passato, può arrivare invece un messaggio di speranza e di unione.
Le Olimpiadi invernali così come i mondiali di calcio ed altri eventi sportivi hanno rappresentato una grande opportunità per ricordare al mondo quanto sia necessario lavorare insieme: per affrontare le sfide del presente e realizzare il sogno di società umane in pace ed in armonia con la natura. Solidarietà, unità e cooperazione tra i popoli sono principi universali veicolati anche grazie ai più alti valori sportivi.
L'autore Fabio Massimo Parenti è professore associato di studi internazionali e Ph.D. in Geopolitica e Geoeconomia