Il 19 dicembre alle 03:00 a Montreal, in Canada, i rappresentanti di tutte le parti che hanno aspettato circa 10 ore sul luogo si sono alzati e abbracciati, celebrando l’approvazione del Kunming-Montreal Global biodiversity framework, che è un accordo storico, raggiunto al seguito dei negoziati ardui negli ultimi 4 anni dalla comunità internazionale. Ciò ha dimostrato la volontà e la determinazione di tutte le parti a portare avanti la tutela della biodiversità mondiale in modo razionale e pragmatico. Huang Runqiu, presidente della COP15 e ministro dell’Ecologia e dell’Ambiente cinese, ha detto che “dopo 4 anni di lavori siamo finalmente arrivati al termine.” Il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha detto che “Finalmente abbiamo cominciato a firmare un accordo pacifico con la natura.”
Nel contesto che la biodiversità globale è gravemente distrutta, il mondo esterno generalmente considera questo “quadro” ricco di misure concrete come “Accordo di Parigi” nel campo della tutela della natura, che fissa obiettivi e percorsi per la governance globale della biodiversità fino al 2030 e nel futuro.
Si tratta di un “quadro” ambizioso, concreto e equilibrato che contiene 23 obiettivi specifici. Quello più importante e fondamentale è l’impegno di proteggere almeno il 30% delle terre, delle acque interne e degli oceani del mondo entro il 2030. Questo è anche chiamato come “obiettivo 3030”.
I risultati sono incoraggianti, ma il processo è abbastanza tortuoso. Nel momento critico, la Cina, in qualità di paese presidente della COP15, ha svolto un ruolo propulsivo per coordinare tutte le parti e promuovere il processo della conferenza.