La sera del 21 novembre, ora locale, in una cena all'Eliseo, il presidente francese, Emmanuel Macron, ha ospitato numerosi imprenditori europei tra i quali alti dirigenti di Ericsson, Volvo e Unilever. Tuttavia, non si trattava di una cena celebrativa, quanto invece di un tentativo di convinzione. L’unico messaggio che Macron voleva diffondere agli ospiti era: restate, non andatevene.
A causa dell'impennata dei prezzi energetici e dell’aumento dei costi di produzione in Europa, le aziende europee stanno affrontando una grave crisi di sopravvivenza. Secondo Eric Trappier, presidente del sindacato francese dell'industria metallurgica, le bollette di gas ed elettricità potrebbero "quadruplicare" in media. Mentre i prezzi energetici negli Usa restano relativamente stabili, insieme ai generosi sussidi concessi alle aziende locali grazie alla legge sulla riduzione dell’inflazione (Inflation Reduction Act), le aziende europee non hanno avuto altra scelta che "voltare le spalle" e spostarsi negli Stati Uniti una dopo l'altra. Dallo scoppio della crisi ucraina, l'Europa ha seguito gli Stati Uniti nel lanciare molteplici tornate di sanzioni contro la Russia, finendo però con il diventarne la vittima maggiore.
Macron ha criticato gli Stati Uniti per avere adottato una misura di "protezionismo commerciale". Il ministro tedesco dell'Economia, Robert Habeck, ha dichiarato senza mezzi termini che gli Stati Uniti stanno saccheggiando l'Europa. I funzionari dell'UE hanno anche accusato gli Stati Uniti di avere violato le regole dell'Organizzazione Mondiale del Commercio. Il 22 novembre, ora locale, Francia e Germania hanno rilasciato una dichiarazione congiunta, affermando che avrebbero protetto le industrie europee e lottato congiuntamente contro la legge statunitense sulla riduzione dell’inflazione.
La prepotente strategia "America First" sta allontanando gli alleati degli Usa. Alla ricerca di un'autonomia strategica, i paesi europei stanno cercando di affrancarsi dall’inerzia che li porta a seguire gli Usa, e la cena all'Eliseo ne è un chiaro segno.