[In altre parole] CIIE: il contributo della Cina ai Paesi in via di sviluppo

2022-11-08 16:06:19

Apertura economica e cooperazione sono due aspetti che hanno sostanziato la grande diplomazia cinese degli ultimi decenni. Un esempio unico di apertura al mondo è l’organizzazione degli spazi espositivi per ospitare aziende straniere ed aumentare le importazioni per il mercato cinese.

In questi giorni si è aperta la quinta edizione della China International Import Expo (CIIE), che si terrà a Shanghai dal 5 al 10 novembre. Nell'ottica cinese, le singole nazioni possono raggiungere il progresso e il successo soltanto grazie ad un oliato reticolato di relazioni win-win. Questa quinta edizione è sempre più rivolta ai paesi in via di sviluppo. La Cina dunque non apre solo ai beni provenienti dai paesi più avanzati, ma anche a quelli degli emergenti e in via di sviluppo. In tal modo la repubblica popolare contribuisce allo sviluppo del resto del mondo con scambi che non riguardano solo la promozione dei beni cinesi, ma il sostegno diretto delle produzioni straniere.

La CIIE è un esempio lampante di queste pratiche centrate sulla reciprocità. Tanto più che questa kermesse, nella sua edizione numero cinque, si svolge in un'annata particolare, contraddistinta da preoccupanti crisi economiche globali che, nel lungo periodo, potrebbero mettere in difficoltà le nazioni economicamente più deboli. In modo complementare a questo approccio, la CIIE si apre a pochi giorni dalla chiusura del XX Congresso del PCC e contestualmente a molte visite di leader asiatici e africani che sono giunti a Pechino per consolidare buone relazioni bilaterali. Le ultime due visite hanno coinvolto il presidente della Tanzania, Samia Suluhu Hassan, e il premier pakistano Shehbaz Sharif, entrambi desiderosi di ampliare i rispettivi legami con la Repubblica Popolare Cinese.

Da questo punto di vista Mbelwa Kairuki, ambasciatore della Tanzania in Cina, ha affermato che il prossimo CIIE rafforzerà ulteriormente la cooperazione economica tra la Cina e la Tanzania. A proposito della Tanzania, su invito del presidente cinese Xi Jinping, il presidente tanzaniano Samia Suluhu Hassan ha effettuato una visita di stato in Cina dal 2 al 4 novembre. Il principio di sincerità, risultati concreti, affinità e buona fede proposto dal presidente Xi durante la sua visita in Tanzania nel 2013 è ormai diventato il principio fondamentale che guida la cooperazione tra la Cina e gli altri Paesi in via di sviluppo.

 

Arriviamo così al Pakistan. Il primo ministro pakistano Shehbaz Sharif è stato invitato a Pechino dal suo omologo cinese Li Keqiang. La visita, la prima del nuovo primo ministro pakistano in Cina da quando è entrato in carica ad aprile, è una continuazione del solido legame di alto livello tra i due Paesi. Shehbaz è stato inoltre tra i primi leader stranieri a visitare la Cina da quando si è concluso con successo il 20° Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese. Come nel caso della Tanzania, la Cina non vede l'ora di collaborare con il Pakistan per consolidare le relazioni, costruire una comunità ancora più stretta per un futuro condiviso e per dare un contributo maggiore alla salvaguardia della pace e della stabilità regionali, nonché al mantenimento dell'equità e della giustizia internazionali.

L’allargamento del numero dei partecipanti alla quinta edizione CIIE e le nuove visite di alto livello rappresentano due facce di una stessa medaglia: apertura e cooperazione paritaria e reciprocamente vantaggiosa. Quest’anno la quinta edizione vedrà la partecipazione di un totale di 145 nazioni, regioni e organizzazioni internazionali, nonché imprese di 127 Paesi e regioni. Balzano all'occhio due importanti aspetti: (1) la sfera dei partecipanti si amplia rendendo così la struttura più ottimizzata e con una rappresentanza più forte; (2) tra i partecipanti ci sono sia Paesi sviluppati che in via di sviluppo, nonché alcuni dei Paesi meno sviluppati del pianeta.

La CIIE di quest’anno crea inoltre nuove zone speciali per l’industria delle sementi e per l’intelligenza artificiale, nonché una zona ottimizzata per l’energia a basse emissioni e per la tecnologia ambientale. Un totale di 284 tra le aziende della Top 500 e leader del settore parteciperanno alla fiera per le imprese, anche in questo caso un numero superiore a quello dell’edizione precedente. Le sei aree espositive esporranno centinaia di nuovi prodotti, nuove tecnologie e nuovi servizi, tra cui beni di consumo e prodotti agricoli incentrati sul miglioramento della vita, oltre a vari dispositivi medici altamente sofisticati e attrezzature tecniche contenenti tecnologie leader a livello mondiale. L'evento fornisce, dunque, una piattaforma per le aziende di tutto il mondo per mostrare i loro prodotti, promuovere i loro marchi e trovare più partner commerciali nella seconda economia mondiale. In altre parole, la CIIE non sarà soltanto una vetrina utile alle nazioni più ricche e sviluppate ma anche, e soprattutto, un evento che consentirà ai Paesi in via di sviluppo di trovare le soluzioni migliori per avviare i rispettivi processi di sviluppo. E la Cina, va da sé, non può che essere felice di prestarsi per offrire questa occasione d'oro, in nome del miglioramento dello sviluppo globale.

 

L'autore Fabio Massimo Parenti è professore associato di studi internazionali e Ph.D. in Geopolitica e Geoeconomia

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