Il pomeriggio del 5 novembre, il capo di Stato cinese Xi Jinping ha presenziato in videoconferenza alla cerimonia di apertura della 14esima Conferenza delle Parti della “Convenzione sulle zone umide” tenutasi a Wuhan e ha pronunciato un discorso, in cui ha avanzato tre proposte per la protezione delle zone umide dal punto di vista dell’intera umanità, e ha annunciato le iniziative pratiche che la Cina intraprenderà in futuro, presentando un chiaro piano per la conservazione delle zone umide a livello globale.
Dagli anni 70, la superficie globale delle zone umide è diminuita del 35%; anche la qualità delle zone umide rimanenti sta diminuendo a causa di inondazioni, inquinamento, specie infestanti, cambiamenti climatici e altri impatti. In questo contesto, il capo di Stato cinese ha proposto di “realizzare un consenso su scala mondiale per la salvaguardia delle zone umide”, di “promuovere il processo globale di conservazione delle zone umide” e di “migliorare il benessere globale per le persone nelle zone umide”, indicando la direzione per la conservazione globale di queste zone.
Attualmente, la Cina possiede 13 delle 43 “Città internazionali delle zone umide”, il numero più alto al mondo. Si tratta di un pieno riconoscimento dei continui investimenti della Cina nella protezione dell’ambiente e del continuo miglioramento dell’ecologia delle zone umide nel corso degli anni. Secondo le statistiche, dal 2012 la Cina ha aggiunto e ripristinato più di 800.000 ettari di zone umide e ora ha 64 zone umide di importanza internazionale. La Cina ha anche costruito un sistema di protezione e ha introdotto la Legge sulla protezione delle zone umide.
Nella sessione finale della cerimonia di apertura della conferenza, 40 adolescenti di Wuhan sono saliti sul palco e hanno inviato un messaggio al mondo in cinese, inglese, spagnolo e francese, invitandolo a tutelare le zone umide. Come possiamo lasciare alle generazioni future delle bellissime zone umide? Le strategie e le attività della Cina stanno mostrando la risposta a questa domanda.