Nel villaggio di Kala, a Linzhi, nel Tibet orientale, si trovano un centinaio di acri di boschi di peschi selvatici. Nel marzo e nell’aprile di ogni anno i loro fiori sbocciano uno dopo l’altro, tingendo di rosa le montagne e illuminando i campi.
Sotto l’ombra verde degli alberi, il villaggio ha strade spaziose e ordinate, con un mosaico di cortili tibetani. Le strade sterrate, un tempo trasformate in fango dalla pioggia, sono state da tempo pavimentate con lastre di pietra verde; in passato diverse famiglie condividevano un singolo aratro, ma ora ogni famiglia ha una macchina; in passato solo vendendo le risorse naturali delle montagne verdi ci si poteva guadagnare da vivere, ma ora ci si affida alla “fonte dei fiori di pesco” per espandere e rafforzare la catena industriale.
È difficile immaginare che negli anni ’80 gli abitanti di questo villaggio vivevano ancora di disboscamento e commercio di legname. Nel 2014 il villaggio di Kala si è dedicato alla costruzione del marchio “Villaggio dei Fiori di Pesco”, unificando la gestione dei boschi di pesco e dei loro fiori, costruendo stazioni di accoglienza turistiche, promuovendo la graduale separazione di persone e bestiame, riforestando, rinverdendo, ristrutturando i cortili, consolidando le strade, creando una rete di tubature e altri progetti, completando la trasformazione del villaggio in un luogo panoramico. La trasformazione del villaggio ha attirato molti turisti, le entrate sono aumentate di anno in anno e gli abitanti hanno così intrapreso la strada della prosperità, nutrendosi del cosiddetto “riso turistico”.
Lo scorso anno, il locale Festival dei Fiori di Pesco ha accolto 140mila visitatori, generando entrate turistiche per oltre 4,6 milioni di yuan e un dividendo medio per famiglia di circa 100mila yuan.
Guardando le mele rosse sui rami, lo abitante del villaggio Tseyang sorride felice. “Quest’anno, la produzione di mele nel nostro villaggio è alta e la qualità è buona. Mezzo chilo di queste mele può essere venduto a 6-8 yuan. Lavorando nel frutteto si possono guadagnare 20mila-30mila yuan l'anno, molto più di quanto si potesse guadagnare coltivando orzo di montagna in passato.”
Solo pochi anni fa, la stragrande maggioranza degli abitanti del villaggio di Kala coltivava ancora solo orzo montano, seguendo i metodi di coltivazione tradizionali.
Oggi invece il villaggio ha sviluppato tre industrie principali: la principale è l’area panoramica dei fiori di pesco, mentre le squadre di trasporto di contadini e pastori, le visite turistiche e la raccolta vanno di pari passo con essa. Nel 2021 il reddito collettivo del villaggio è stato di 12 milioni 623mila yuan, un aumento anno su anno del 13,2%; il reddito disponibile pro capite dei 152 abitanti del villaggio, divisi in 33 famiglie, ha raggiunto i 35.000 yuan, con un aumento del 12,9% rispetto all'anno precedente.
Un bicchiere di carta con mozziconi di sigaretta può essere scambiato con 20 punti, mezzo chilo di sacchetti di plastica con 100, mentre 5 chili di carta di giornale o cartone possono essere scambiati con 300 punti… Le regole dello scambio di punti sono indicate in modo chiaro e immediato sulla lista della “Banca verde”, un negozio dedicato allo scambio di rifiuti. Nel 2022 il villaggio di Kala ha lanciato un innovativo sistema di punti “Banca verde”, che fornisce agli abitanti un fascicolo di credito verde - una "classifica di punti finanziari verdi". Gli abitanti con il punteggio più alto possono ricevere un credito incrementale alla Agricultural Bank of China, che darà priorità a servizi finanziari come la creazione di archivi informativi sugli agricoltori, la valutazione del credito e l'aumento dell'importo dei prestiti.
Alle spalle della “Banca verde” si intravede una bella immagine di integrazione tra ecologia classica e atmosfera moderna, nonché di armoniosa convivenza tra uomo e natura.