Dal 28 al 29 settembre si è tenuta a Washington la prima edizione del Vertice degli Usa e degli Stati insulari del Pacifico, durante il quale il presidente statunitense Joe Biden ha affermato che questo appuntamento ha avuto lo scopo di rafforzare i rapporti tra Usa e paesi insulari del Pacifico, annunciando inoltre aiuti finanziari per oltre 810 milioni di dollari che favorirà alla cooperazione in materia di cambiamenti climatici ed economia marittima. Per questo motivo alcuni media tedeschi hanno commentato che Washington ha srotolato un tappeto rosso e offerto dollari ai leader dei paesi insulari del Pacifico allo scopo di rispondere alla sempre crescente influenza della Cina nella regione.
Naturalmente, l’assistenza ai paesi insulari del Pacifico è una cosa positiva. Tuttavia, ciò di cui questi paesi necessitano di più sono aiuti concreti in accordo alle loro esigenze di sviluppo e non di promesse per guadagnare popolarità da usare in una sfida con la Cina. Come ha indicato lo “United States Institute of Peace”, i leader dei paesi insulari del Pacifico auspicano che le promesse fatte da Washington non siano il risultato di calcoli geopolitici.
I paesi insulari del Pacifico sono stati indipendenti e non il “cortile” di alcuni. Se gli Usa fossero disposti ad aiutare lo sviluppo di questi paesi, dovrebbero rispettare la loro sovranità e volontà, senza aggiungere condizioni politiche, contrastare a parti terze o intraprendere antagonismi geopolitici con il pretesto della cooperazione.