【Gocce della cultura】Patrimonio culturale immateriale della Cina - Il grande canto dell’etnia Dong

2022-09-23 10:21:17

Il grande canto dell’etnia Dong è un tipo di musica corale popolare, polifonica, non condotta e non accompagnata, cantata da gruppi di canto popolare della regione Dong della Cina. Chiamato “Gal Laox” nella lingua dell’etnia, in cui “Gal” si riferisce al canto e “Laox” alla sua grandezza e antichità. È un eccezionale patrimonio artistico, tra i meglio conservati nel paese, nonché una delle tipologie di musica popolare più distintive della Cina.

Le sue origini risalgono al periodo delle Primavere e Autunni (770-476 a.C.) e a quello degli Stati combattenti (476-221 a.C). Nella dinastia Song (960-1279) si era sviluppato fino a raggiungere uno stadio più maturo, e nella dinastia Ming (1368-1644) era già diffuso in alcune delle aree abitate dal popolo Dong. Lo sviluppo del canto Dong è indissolubilmente legato alle forme dell’ambiente vitale delle loro Torri del tamburo, agli usi e costumi della loro ospitalità e alla loro lingua.

L’etnia Dong è principalmente distribuita nella Cina meridionale, più precisamente nelle province del Guizhou, dello Hunan e nella Regione Autonoma del Guangxi-Zhuang, si tratta di un’etnia molto versata nel canto e nelle danze, con una profonda tradizione musicale e culturale. Nelle aree abitate dai Dong è molto diffuso un detto ricorrente: “Il riso nutre il corpo, la canzone nutre il cuore”, che sottolinea come essi equiparino cantare e mangiare. Solitamente, gli esponenti di questo gruppo etnico sanno tutti cantare, e considerano le canzoni come un cibo spirituale per coltivare la loro anima e le loro emozioni.

La loro tradizione di trasmettere la cultura e la conoscenza attraverso la musica è esemplificata dal grande canto. Il repertorio comprende una vasta gamma di generi, come ballate, canti per bambini, canti di saluto e canti imitativi, che mettono alla prova il virtuosismo degli esecutori nell’imitare i suoni degli animali. Tramandate da maestri a cori di discepoli, le varie espressioni del grande canto vengono eseguite formalmente nelle torri del tamburo, luogo di riferimento per le cerimonie, l’intrattenimento e le riunioni dei villaggi Dong o anche, in modo più spontaneo, nelle case o nei luoghi pubblici.

Il grande canto ha una struttura rigorosa e raffinata, con testi in rima e melodie eleganti. La polifonia senza accompagnamento né direttore ne costituisce la caratteristica principale; l’imitazione dei suoni naturali, come i versi di uccelli e insetti o l’acqua che scende dalle montagne, ne è un’altra. Tra i suoi contenuti principali si trovano la natura, il lavoro, l’amore e l’amicizia, e tutto ciò che costituisce un suono armonioso tra l’uomo e la natura e tra uomo e uomo. Sonorità soavi e armoniose ne costituiscono il carattere artistico distintivo.

Il brano noto come “il cuculo chiama la primavera”, per esempio, viene solitamente intonato prima dell’inizio dei lavori primaverili nei campi. Il testo recita fra l’altro: “Godiamoci la felicità ora che siamo giovani, il tempo passa così in fretta. Ti amo come le cicale amano cantare di gioia e le porte amano le serrature di ferro.” Riflettendo lo spirito degli uomini buoni e delle belle donne, i tempi felici della gioventù, il tempo vola, non perdetelo.

Nel tempo libero alcuni Dong preferiscono imitare il canto degli uccelli e delle cicale della foresta, esprimendo il loro rispetto e amore per la vita e la natura. Nel brano “Canto delle cicale”, gli esecutori imitano meravigliosamente il continuo verso della cicala in estate.

Il grande canto costituisce un’enciclopedia dell’etnia Dong, che ne narra la storia esaltandone le credenze in fatto di unità tra uomo e natura, preservandone le conoscenze scientifiche, dando espressione ai loro sentimenti di amore romantico e promuovendone i valori morali come il rispetto per gli anziani e i vicini. Oggi il grande canto è ampiamente rappresentato nei villaggi, ognuno dei quali vanta vari cori divisi per età o, a volte, per sesso. Oltre a diffondere il loro stile di vita e la loro saggezza, rimane un importante simbolo dell'identità e del patrimonio culturale dei Dong.

Non si tratta solo di una tipologia di arte musicale, ma anche di un elemento importante per la comprensione della struttura sociale, delle relazioni matrimoniali, della la trasmissione culturale e della la vita spirituale dell’etnia Dong, con un grande valore di studio su aspetti come musicologia, sociologia, storia del matrimonio e dell’educazione. Nel 2008, il grande canto è stato incluso nella lista del patrimonio culturale immateriale della nazione, mentre nel 2009 è stato inserito nell’elenco rappresentativo del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’UNESCO.

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